“Il Jobs Act è arrivato in Italia con 30 anni di ritardo. Ha sicuramente modernizzato il nostro non competitivo sistema di regolamentazione dei rapporti di lavoro, ma da qui a dire che è uno strumento che ci sta portando fuori dalla crisi ce ne passa.
È in corso un’inversione di tendenza che ci fa comunque ben sperare. In particolare, con il controllo a distanza dei lavoratori, il datore può controllare che il lavoratore, nell’esecuzione della prestazione lavorativa, eviti atti non consoni all’attività, per esempio furti. Tale potere non è, tuttavia, assoluto: è necessario che venga esercitato in modo da non ledere diritti fondamentali del lavoratore, come la dignità e la riservatezza”.
È stato questo il messaggio con cui il vicepresidente di Confindustria Cuneo, Domenico Annibale, delegato alle Relazioni industriali ha presentato l’importante seminario sul Jobs Act dal titolo “La riforma dei controlli a distanza dell’attività lavorativa” che si è svolto in doppia seduta, rispettivamente giovedì 19 e lunedì 23 novembre, presso la sede degli industriali cuneesi a Cuneo e ad Alba.