È stato firmato ieri, lunedì 30 novembre, presso l’Assessorato di corso Bolzano 44, il Protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e la Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e Valle d’Aosta per l’attività di cooperazione nel campo della Protezione Civile.
L’accordo, approvato dalla Giunta regionale negli scorsi giorni, ha l’intento di rafforzare la collaborazione con i professionisti agronomi e forestali nelle situazioni di emergenza e per prevenire i rischi derivanti da dissesto idrogeologico e incendi boschivi.
Professionalità a difesa del territorio
Insieme a ingegneri e geologi, agronomi e forestali sono incaricati del controllo e della supervisione dei fiumi nell’ottica della prevenzione di alluvioni. Un lavoro che ha inizio dalla gestione della vegetazione ripariale che può fungere al contempo da elemento di contenimento di una piena oppure causare un’esondazione.
Il Piemonte è caratterizzato da un delicato equilibrio idrogeologico. Le montagne occupano il 49% della superficie regionale, una struttura morfologica che favorisce l’intensificazione delle precipitazioni con conseguenti fenomeni di allagamento nelle aree fluviali, di piene torrentizie e di frane lungo i versanti. Tant’è che sul territorio regionale si registra in media un’alluvione ogni 18 mesi* secondo i dati della Relazione sullo Stato dell’Ambiente – Piemonte 2015, curata da Arpa Piemonte e Regione Piemonte. Oltre a frane, allagamenti e alluvioni, il Piemonte si deve scontrare anche con il pericolo di incendi boschivi. È dello scorso 11 novembre l’avviso della Protezione civile che dichiara lo stato di massima pericolosità per incendi, con livello di allerta alto su tutto il territorio, tral’elevato e il molto elevato. Inoltre, i dati provvisori sull’andamento della campagna antincendio boschivo 2015 indicano il Piemonte come una delle regioni più colpite dai roghi nel primo semestre dell’anno: sul nostro territorio sono stati contati 155 incendi, dopo i 173 della Calabria e i 199 della Campania.
L’attività dei dottori agronomi e dei dottori forestali riguarda i problemi dell’ambiente, sia come fonte da cui l’uomo trae le risorse necessarie alla vita svolgendo attività economiche (agricoltura, zootecnia, selvicoltura), sia come luogo nel quale si svolgono tutte le attività umane e che, quindi, va difeso dagli sprechi e dagli usi impropri e deve essere valorizzato nei suoi aspetti naturalistici, paesaggistici, storico-monumentali attraverso varie forme di conservazione (parchi) e trasformazione consapevole (verde urbano). La Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta riunisce gli ordini di Alessandria, Asti, Aosta, Biella–Vercelli, Cuneo, Novara–Verbano Cusio Ossola, Torino. Per informazioni: Daria Rabbia – addetto stampa FODAF Piemonte e Valle d’Aosta via Peyron, 13 – 10143 Torino tel. 389 075 31 83
Agronomi e forestali per il sistema di intervento, formazione e coordinamento di volontari e operatori
«Sono più di mille i Dottori Agronomi e Dottori Forestali attivi sul territorio – spiega Marco Bonavia, Presidente della Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e Valle d’Aosta –. Saremo attivi non solo nelle situazioni di emergenza e di calamità, ma anche in iniziative per la previsione e prevenzione dei rischi, al fine di evitare o limitare i danni causati da questi eventi. Agronomi e forestali, con le loro
competenze, sono in grado di fornire un supporto decisivo al sistema di protezione civile, soprattutto in merito agli interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e idraulico e alla manutenzione del territorio. E d’altronde accordi simili sono stati stretti anche a livello nazionale, tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, e provinciale, da tutti quegli Ordini professionali che da diversi anni collaborano attivamente con le delegazioni sul territorio».
«L’accordo con agronomi e forestali – ha detto l’assessore all’Ambiente e alla Protezione civile, Alberto Valmaggia – amplia il ventaglio delle professionalità messe a disposizione della Protezione civile che si arricchisce di figure competenti e capaci di coordinare le azioni in maniera complessiva. L’apporto dei professionisti agronomi e forestali sarà determinante nelle decisioni sulla manutenzione dei corsi d’acqua e per i tagli selettivi della vegetazione che ostruisce il corso dei fiumi». La collaborazione investe anche il campo della formazione. «Questo Protocollo d’Intesa – continua Bonavia – ci impegnerà anche nelle esercitazioni, in attività di aggiornamento e addestramento dei volontari e degli operatori della Protezione Civile su tutto il territorio regionale».