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Prorogato il PNS fino al 2020 per il settore vitivinicolo, Mino Taricco: “Importante risultato”

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Il nostro sistema vino potrà contare su una dotazione finanziaria di altri 680 milioni di euro per il biennio 2019-2020. L’annuncio è stato fatto dall’Unione Italiana Vini: la chiusura del Piano Nazionale di Sostegno al settore vitivinicolo slitta dal 2018 al 2020, anno di scadenza del quadro finanziario della Politica Agricola Comune (2014–2020).

 

Il deputato Pd Mino Taricco si complimenta per la manovra di sostegno: «È davvero un importante risultato per il settore vitivinicolo italiano, vengono messe a disposizione risorse cosistenti. Il Piano Nazionale di Sostegno, PNS, vale circa 340 milioni di euro l’anno per la promozione e la ristrutturazione e riconversione del vigneto. Con l’estensione del PNS al 2020, il settore potrà beneficiare di circa altri 680 milioni di euro in due anni (2019-2020), risorse importanti che il vino italiano potrà spendere per promuovere i propri brand e i propri territori. Per il nostro territorio Piemonte, in cui tanta parte ha il distretto vinicolo, un’ulteriore occasione per sostenere e strutturare il settore al passo con i mercati».

 

L’Italia infatti è ancora il primo produttore di vino al mondo, con circa 47.7 milioni di ettolitri di vino stimati nel 2015 e registra un export 2014 di 20,4 milioni di ettolitri (+1%), pari a 5,1 miliardi di euro (+1%). La competitività delle aziende e la propensione all’export sono state migliorate, diversificando i mercati di sbocco, così da far fronte al calo strutturale dei consumi nel mercato interno (italiano e UE) e, al contempo, rispondere all’aumento del consumo di vino nel resto del mondo (240 milioni di hl nel 2013 contro 226 nel 2000). Dal 2009 al 2014 sono stati ristrutturati circa 75.000 ettari, pari a circa l’11% della superficie vitata totale italiana, mentre l’export dal 2008 al 2014 è passato da 3,7 a 5,1 miliardi di euro e tende a 5,5 miliardi di euro nel 2015.

 

«La Commissione Europea all’Agricoltura – commenta in chiusura Taricco – ha compiuto un passo fondamentale. Ora, come ha giustamente sottolineato la stessa Unavini, è necessario proseguire per concretizzare una politica commerciale comunitaria per il vino, che permetta al vino italiano ed europeo di muoversi liberamente nel mercato mondiale».

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