Si è conclusa ieri con l’incontro “L’Uomo non deve chiedere… MAI?”, una presentazione del progetto sulla relazione uomo-donna nel contesto della famiglia e sulla tematica degli uomini maltrattanti curato della Cooperativa Sociale Fiordaliso, il programma della rassegna “25 Novembre 2015 – Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne” organizzata dall’ Assessorato alle Pari Opportunità e dalla Rete Antiviolenza del Comune di Cuneo.
La rassegna ha riscosso un indubbio successo, testimoniato dalle numerose presenze a tutti le iniziative organizzate, ed ha avuto il suo culmine mercoledì 25 novembre scorso con “Le donne assenti – Scarpe rosse per camminare insieme contro la violenza”, quando centinaia di scarpe rosse sono state esposte in via Roma e in piazza Europa per rappresentare simbolicamente le migliaia di donne che ogni anno subiscono violenza.
A tal proposito riportiamo la testimonianza delle volontarie di Telefono Donna, l’associazione che ha curato l’iniziativa: «La manifestazione del 25 novembre, con l’allestimento in Via Roma, Piazza Europa e nei negozi cittadini delle “Scarpe rosse” è stata, per l’Associazione Telefono Donna, un momento importante e significativo della propria attività e ha permesso alle volontarie di incontrare molte persone, uomini e donne, che hanno chiesto informazioni, hanno lasciato testimonianze e messaggi, hanno condiviso il senso della giornata e colto il messaggio che si voleva trasmettere: dire no alla violenza che non è mai giustificata e viola i diritti umani.»
«Sono ormai molti anni – ha dichiarato l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Cuneo Franca Giordano – che il Comune organizza la rassegna per il 25 novembre e ogni anno registriamo un aumento dell’attenzione da parte dei cuneesi. È un segnale importante, che ci fa dire di essere sulla strada giusta, ma purtroppo il percorso da fare per estirpare la cultura della violenza di genere è ancora lunga, se pensiamo a quante vittime ci sono ancora in Italia e nel mondo. La “questione femminile” è infatti un problema principalmente culturale, che rispecchia una situazione di arretratezza, anche nei rapporti uomo/donna dal momento che le donne vengono uccise proprio in quanto donne. Nel nostro piccolo siamo molto soddisfatte che le iniziative organizzate riscuotano sempre successo e che il tema della lotta alla violenza sulle donne venga portato come spunto di riflessione per l’intera comunità.
Lo sforzo da fare però è cercare di non limitarlo alla Giornata internazionale del 25 novembre, ma tenere alta l’attenzione per tutto l’anno. A questo proposito voglio ringraziare pubblicamente tutte le realtà coinvolte nella Rete Antiviolenza, che, oltre ad offrire aiuto concreto alle donne vittime di violenza, ogni giorno portano avanti questa battaglia di civiltà.»