“Impedire il consumo di droga nei contesti del divertimento non è realisticamente possibile, ma si può fare in modo che non sia mai troppo, mai troppo spesso, mai in determinate circostanze”.
E’ stato presentato ad Alba, di fronte a una sessantina di operatori socio-sanitari – Baonps (Be Aware On Night Pleasure Safety), il progetto finanziato dalla commissione europea nell’ambito del Justice Programme e guidato dalla cooperativa sociale Alice di Alba, che da inizio anno porterà il drug checking nei luoghi del divertimento in Piemonte (ed oltre) per la prima sperimentazione formale a livello nazionale.
L’obiettivo e’ identificare le nuove sostanze psicoattive sempre più diffuse sul mercato – nel 2014 sono state un centinaio quelle identificate, il 25% in più dell’anno precedente – nella maggior parte dei casi i consumatori assumono sostanze di cui non conoscono la composizione, cosi come gli effetti sulla salute. Identificare le diverse tipologie e composizioni, individuare i pattern di consumo, valutarne i rischi per poi informare, in primis, i consumatori e poi i governi e le istituzioni per predisporre opportune risposte al fenomeno. Gli operatori saranno presenti in rave party e festival per analizzare le sostanze su richiesta degli stessi consumatori, attraverso il drug checking, un sistema portatile, veloce e affidabile.
Alla parte operativa, sarà affiancata una ricerca sui significati e i modelli di consumo coordinata dall’istituto di ricerca e formazione Eclectica di Torino con questionari in situ ma anche attraverso uno studio online sui social, i forum e il deep web (quel mondo parallelo dove si tratta tutto ciò che e’ illecito). Oltre ai soggetti italiani (Dipartimento di Patologia delle Dipendenze Asl To4, CAD-Centro Regionale Antidoping, Cnca-Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza, Federserd), fanno parte del progetto tre realtà europee: Apdes (Portogallo) e Drogart (Slovenia) dove il drug checking è già una pratica consolidata e in (Fixpunkt) Germania dove sono in atto altre politiche.
“Le nuove sostanze di sintesi – ha riportato Infoshock, che da dieci anni propone informalmente il drug checking negli eventi di Torino – sono prodotte all’estero in laboratori clandestini, in India, in Cina, ma anche in Europa, e diffuse su internet. Non è facile individuarle, alcune molecole solo legali per le produzioni di profumi o di altri prodotti. Imitano le sostanze tradizionali, vogliono amplificarne gli effetti, ma mentre di quelle si hanno informazioni certe su come utilizzarle, le nuove sostanze psicoattive possono essere estremamente dannose in dosaggi e miscele sbagliate. Il drug checking è una pratica legale, economica e semplice che dovrebbe essere diffusa tra tutti gli operatori del settore. Le morti per droga oggi possono essere evitate”.