Condividere le diverse esperienze vissute sul campo dalle aziende per offrire una comune chiave di lettura ai casi di maggior complessità nelle operazioni commerciali con operatori comunitari ed esteri.
È stato questo uno dei principali obiettivi del seminario tecnico dal titolo “I fondamentali per gli operatori Ue ed Extra Ue: prove alternative, Vies, dichiarazione d’intento”svoltosi venerdì 11 dicembre presso l’Unione industriale della provincia e organizzato da Confindustria Cuneo in collaborazione con il Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari.
“Questi sono incontri che normalmente organizziamo per offrire un aggiornamento sugli adempimenti legati alle operazioni commerciali con operatori comunitari ed esteri, regole obbligatorie imposte a livello comunitario e recepite dall’Italia – ha sottolineato Claudio Geuna, presidente del Cdaf (Club Dirigenti Amministrativi & Finanziari) -. Il problema è che queste norme, nate con l’intento di semplificare le cose, hanno invece finito per generare una forte componente burocratica, complice anche la loro complessità, che deriva molto da una mancata coordinazione tra i vari Stati membri. Ogni azienda ha le sue problematiche, molte hanno magari già affrontato casi di difficile interpretazione che stanno vivendo altre realtà. Condividendo le esperienze abbiamo provato ad offrire una chiave di lettura comune che possa aiutare le nostre imprese a trovare una soluzione senza incorrere in sanzioni”. Sanzioni a cui le aziende sono spesso esposte: “Basta un documento mancante e una semplice operazione non viene considerata valida – ha aggiunto Geuna -. Le operazioni intra comunitarie creano particolari problemi a livello di iva. Per dare modo alle aziende e ai nostri soci di mettere in condivisione altri e nuovi casi, organizzeremo anche nel corso del 2016, sia a livello di Cdaf che con la preziosa regia di Confindustria Cuneo, altri appuntamenti di questo genere”.
Grazie agli interventi di Valerio D’Alessandro e Laura Bruno, rispettivamente vice direttore e funzionario di Confindustria Cuneo e di Stefano Garelli, dottore commercialista in Torino, nel corso dell’evento sono stati affrontati e forniti chiarimenti in merito al tema della prova delle cessioni di beni Intra Ue, in quanto per applicare il regime di non imponibilità Iva il fornitore nazionale è tenuto a provare che i beni sono stati consegnati in un altro Stato Ue; in secondo luogo sono stati dati preziosi consigli sul controllo delle partite Iva comunitarie; infine, i relatori hanno fornito ragguagli sugli adempimenti previsti per le dichiarazioni di intento, tenuto conto che gli esportatori abituali che intendono acquistare o importare senza applicazione dell’Iva devono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate anche queste dichiarazioni.