Una struttura di eccellenza che opera oltre lo stesso ambito provinciale e che rappresenta un esempio non comune di risposta alle sfide della nuova Sanità. E’ la struttura di Fisiopatologia respiratoria e ventilo terapia domiciliare che ha sede presso l’ospedale di Saluzzo e che negli ultimi anno ha impegnato intelligenze e professionalità sul campo, anche in ambiti d ella ricerca applicata, utilizzando apparecchiature di ultima generazione, in buona parte acquisite tramite donazione della Fondazione della cassa di risparmio di Saluzzo.
Come la recente cabina pletismografia, operativa a pieno regime da un mese e collocata nei nuovi locali ristrutturati (con una spesa a carico dell’Asl di circa 50 mila euro) al secondo piano del nosocomio.
A visitare gli ambienti rinnovati e le apparecchiature venerdi 18 dicembre erano in molti: la Direzione Generale dell’Asl, la Direzione di Presidio, il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, il consigliere regionale Paolo Allemano, il presidente della Fondazione CRS Giovanni Rabbia.
Francesco Magni, direttore generale Asl: “La situazione nel nostro territorio è buona, quest’anno chiudiamo il bilancio in pareggio e riusciamo a drenare qualche risorsa per investimenti; oltre il 90% di quelli programmati nel 2015 sono andati in porto, in parte anche con il contributo di associazioni o Fondazioni. Nell’organizzazione complessiva Saluzzo continua a giocare un ruolo importante, come dimostrano anche le eccellenze di cui parliamo oggi.”
Lo sguardo d’insieme sull’attività lo dà il direttore della Struttura, Nicola Launaro: “Dal 1994 abbiamo cominciato a curare i pazienti a domicilio, per evitare loro di correre i rischi di un ricovero ospedaliero. Dal 2009 la strumentazione a nostra disposizione è stata arricchita con donazioni importanti della Fondazione CRS, ad esempio uno spirometro, poi strumenti per la radiodiagnostica come il polisonnografo e un’apparecchiatura per la misurazione della meccanica respiratoria, un pratico ecografo portatile, una cabina pletismografia (predisposta per consentire l’accesso dei pazienti in carrozzella). Con uno stanziamento del 2015 ci doteremo presto di un sistema di acquisizione dati per la ricerca”.
Le donazioni della Fondazione ammontano, dal 2009 al 2015, a 136 mila euro. Incoraggianti i dati di attività con 1500 spirometrie nel 2014 (300 in più nel 2015), 800 studi del sonno e 800 cambi di cannula (nel 2015 circa mille), 1950 visite (già 2200 a novembre 2015).
Soddisfatto il presidente della Fondazione CRS Giovanni Rabbia: “Non abbiamo meriti particolari se non quello di aver agevolato il lavoro di professionisti che si distinguono per passione, intelligenza scientifica e ricerca, tutti valori aggiunti nell’attività medica.”
Mauro Calderoni: “La sanità è un settore da riorganizzare, non si può pensare di mantenere la situazione di un tempo. Dobbiamo però tenere conto che non siamo una città metropolitana, abbiamo e dobbiamo difendere un’organizzazione policentrica. Sui problemi che ancora ci sono stiamo lavorando per trovare le soluzioni possibili, compatibilmente con le risorse disponibili.”
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale Paolo Allemano: “Quello di Saluzzo è un ospedale territoriale e non potrebbe essere altrimenti. Non possiamo fare oggi un percorso a ritroso, tornando al paradigma degli Anni ’80 con una crescita esponenziale ed indiscriminata. La battaglia per sopravvivere l’abbiamo conclusa e ci siamo posizionati nel modo migliore.”
All’incontro era presente anche il direttore del dipartimento di Emergenza Urgenza, Giuseppe Vai che lascerà il lavoro per la pensione a fine anno: “Ricordo con piacere i primi passi compiuti da questa struttura, ne vedo con piacere gli ottimi risultati e auguro al suo direttore e ai collaboratori di continuare su questa strada.”