Dopo la lunga sosta è tempo di correre. Nemmeno il tempo di mettere da parte le fatiche e le tensioni legate al primo impegno del 2016 nel giorno dell’Epifania, che il Bra di Massimo Gardano è già chiamato ad un’altra dura prova, contro la Lavagnese, seconda in classifica.
Un match sulla carta molto difficile, sia per il blasone dell’avversario sia, appunto, per l’eventuale incognita legata alla condizione fisica delle due squadre, chiamate a due partite in quattro giorni dopo venti di stop.
La Lavagnese, ormai è un dato quasi certo, è la bestia nera dei giallorossi di Gardano. Autori del pesante 5-1 con cui lo scorso anno il tecnico intraprese la sua esperienza braidese, anche in questa stagione i bianconeri liguri hanno dimostrato di rendere al meglio contro Ferrario e compagni, vincendo 3-2 nella gara di andata, il 12 settembre 2015. Come ulteriore testimonianza della forza di Currarino (bomber di squadra con 8 centri) e compagni, c’è poi una classifica che vede la Lavagnese al secondo posto, con 41 punti, a -3 dalla Caronnese prima.
Nell’ultima giornata i liguri hanno vinto il big match contro lo Sporting Bellinzago, secondo fino a mercoledì, dando un pesante strappo al gruppo di testa: decisivi Currarino ed il giovane Balestrero, per una squadra che ha dimostrato una volta di più la sua grande compattezza difensiva (con 16 reti al passivo è il quarto miglior reparto arretrato del girone).
Una pecca, a dire il vero, c’è, ed è comune alle altre squadre liguri: il mal da trasferta. Dei 41 punti fin qui messi in cascina, i bianconeri ne hanno centrati 28 (su 33) in casa, un vero e proprio fortino, mentre sui 27 disponibili in trasferta ne hanno ottenuti appena 13, con tre vittorie, quattro pareggi e due sconfitte. Ecco perché il Bra, che procede con ritmo molto più regolare (16 punti in casa, 14 in trasferta) può sperare di sfruttare l’ “Attilio Bravi” per centrare un successo che potrebbe dare una svolta alla stagione.
Due, infatti, sono le considerazioni che, ruminate e portate avanti per quasi tutte le venti giornate, vanno ora espresse. La prima riguarda appunto la necessità di fare il proverbiale “colpaccio”: nelle condizioni attuali, al Bra non può bastare un successo contro una delle ultime compagini della classe (seppur importante) ma occorre per forza di cose una vittoria contro un top club, importante sia dal punto di vista mentale sia per dare uno scossone ad una classifica altrimenti “imbavagliata”. Il secondo aspetto è legato, invece, alla necessità prima del Bra attuale: i gol. Sembra paradossale per una squadra andata a segno fin qui ben 28 volte, ma è così: non possono più bastare i soli centri di Ferrario, che fin qui ha reso fin sopra le aspettative. I 18 centri dell’ex Argentina Arma sono tanti, ma vengono vanificati dal solo squillo di De Peralta e dai 3 di Erbini, per una attacco che (contati anche i due centri di Dimasi, usato ultimamente come mezzala) ha messo a referto 24 centri (6 per giocatore in media), che sono tanti ma non bilanciati.
Vista l’impossibilità di attuare un ampio turnover, questo dovrebbe essere l’undici braidese: Diouf; Di Savino, Piscopo, Prizio, Spera; Mazzafera, Amato, Chiazzolino; Dimasi (se spostato a centrocampo, dentro Mulatero), Erbini, Ferrario. In rosa anche il classe 1995 Pietro Berruto, ufficializzato oggi (già giallorosso ai tempi della Berretti).
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Serie D girone A – il programma della ventunesima giornata (domenica 10/1, ore 14.30)
Acqui-Caronnese
Argentina-Rapallo Bogliasco
Bra-Lavagnese
Chieri-Novese
Gozzano-Borgosesia
Oltrepovoghera-Fezzanese
Pro Settimo & Eureka-Ligorna
Sestri Levante-Pinerolo
Sporting Bellinzago-Derthona
Vado-Castellazzo Bormida
Classifica
Caronnese 44, Lavagnese 41, Sporting Bellinzago 41, Pinerolo 39, , Chieri 38, Gozzano 37, Sestri Levante 36, Argentina 34, Oltrepovoghera 33, Derthona 30, Bra 30, Borgosesia 24, Rapallo Bogliasco 21, Pro Settimo & Eureka 21, Ligorna 20, Novese 17, Vado 16, Acqui 15, Fezzanese 13, Castellazzo Bormida 11.
Carlo Cerutti