Sono circa duecento i tabui che domenica 17 gennaio, a Canale, hanno celebrato l’ultimo atto della stagione del Tartufo Bianco d’Alba durante il tradizionale appuntamento del Raduno regionale dei trifolau e dei cani da tartufo.
Giunto alla sua sesta edizione, il Raduno chiude simbolicamente la stagione del «Re dei Funghi», il Tuber magnatum Pico, celebrando e ringraziando i veri protagonisti della cerca, i cani da tartufo e i loro padroni: «le “truppe scelte” del territorio di Langhe, Roero e Monferrato, custodi, guide e promotori naturali delle nostre colline».
La manifestazione – organizzata dall’Enoteca Regionale del Roero in collaborazione con la città di Canale, il Consorzio Vini Tutela Roero, l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, l’Associazione Trifolau Albesi, il Centro Nazionale Studi Tartufo, l’Ente Turismo Alba, Bra Langhe e Roero e lo sponsor tecnico di iAiAOH!, brand leader nel settore dei prodotti naturali per il benessere di cani, gatti e cavalli – ha visto la partecipazione di importanti autorità nazionali e locali, tra cui il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, gli assessori regionali Giorgio Ferrero, Antonella Parigi e Alberto Valmaggia. Ospite d’onore il giornalista Bruno Vespa accompagnato da Oscar Farinetti, patron di Eataly.
Per le vie di Canale quasi duecento esemplari di tabui provenienti da Langhe Roero e Monferrato hanno sfilato verso la piazza antistante l’Enoteca Regionale del Roero. Qui sono stati omaggiati dalla tradizionale panada con tartufo, piatto preparato dal ristorante Tre Galline di Canale d’Alba, simbolicamente servito ai cani dalle autorità politiche in segno di rispetto e riconoscenza.
Come ogni anno, il Raduno è stata l’occasione per assegnare premi e riconoscimenti ai tabui che si sono distinti durante la stagione appena conclusa. Il premio al tabui più anziano è andato a Mina, del trifolau Rabino Marco di Canale, con oltre 16 anni di cerca sulle spalle. Un premio anche al più giovane cane cercatore: Luna, esemplare di soli 4 mesi appartenente a Giacomo Carpignano, trifolau di Villafranca d’Asti. Ai trifolau di Montà d’Alba è andato il premio per il gruppo «più caratteristico», mentre a Sergio Cauda, di Cisterna d’Asti, il premio per aver estratto il tartufo più profondo, ad oltre 2 metri di profondità. All’albese Carlo Marenda è andato il premio per aver raccolto l’eredità e gli insegnamenti di Giuseppe Giamesio, storico trifolau di Roddi. Premio speciale alla carriera di Duilio Abrigo, cavatore di San Rocco Seno d’Elvio: classe 1936, cominciò a cercare i tartufi alla tenera età di 6 anni. Un riconoscimento speciale all’integrazione e all’incontro tra culture diverse è stato assegnato a Massimo Mohit, trifolau di origini marocchine che vive a Cisterna d’Asti e da parecchi anni si dedica a questa passione.
In collaborazione con il GATTI-MASSOBRIO.Taccuino dei ristoranti d’Italia e l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, infine, il Raduno di Canale ha assegnato alcuni riconoscimenti ai ristoranti piemontesi che si sono fatti portavoce nel mondo del Tartufo Bianco d’Alba. I premi sono stati assegnati al ristorante La Torre di Casale Monferrato, il Guido Ristorante di Serralunga d’Alba, All’Enoteca di Canale d’Alba e al Pinocchio di Borgomanero.
A inaugurare la manifestazione sono state le parole del ministro Maurizio Martina: «Quando ci si avvicina a questi territori, lo si deve fare in punta di piedi», ha detto. «Per il rispetto e l’ammirazione che si provano di fronte ad una terra che rappresenta una delle esperienze più straordinarie del Made in Italy. Queste colline sono una piazza simbolo dell’Italia, della sua esperienza nel settore agricolo, paesaggistico, ma soprattutto umano. Luoghi che possono essere esportati in tutto il mondo, esempio virtuoso sul quale costruire strategie per il futuro».
«L’85ma Fiera Internazionale del Tartufo si è aperta all’insegna del tabui a cui è stata dedicata l’intera manifestazione», ha detto Liliana Allena, presidente della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. «Uno dei primi appuntamenti del programma 2015 è stato proprio la tavola rotonda dedicata al Mito del Tabui sotto la lente della ricerca scientifica. Il Raduno regionale dei trifolau e dei cani da tartufo è perciò la degna conclusione non solo della stagione del Tartufo Bianco d’Alba, ma della stessa Fiera del Tartufo, con l’omaggio ai cani e ai trifulao, spina dorsale di un evento che il New York Times ha recentemente inserito tra le più importanti kermesse enogastronomiche al mondo».
«Il Tartufo Bianco d’Alba è, insieme ai vini, l’ambasciatore più importante delle colline di Langhe, Roero e Monferrato», ha detto Luciano Bertello, presidente dell’Enoteca Regionale del Roero. «A questo prezioso fungo ipogeo è dedicata la nostra più importante stagione turistica ed enogastronomica. Il Raduno celebra il Tartufo Bianco d’Alba riconoscendo il giusto tributo ai suoi veri protagonisti: il cane e il trifolau, ambasciatori delle nostre terre nel mondo».
Main sponsor del Raduno è stato il brand iAiAOH!, che ha omaggiato i trifolau con prodotti specifici per la cura del cane: «Essere sponsor di questo evento è per noi un motivo di orgoglio e soddisfazione», ha detto Aristide Artusio, ideatore del marchio. «I tabui rappresentano il vertice della fedeltà e della simbiosi tra uomo e animale. Sono cani che lavorano duramente e incessantemente per lunghi periodi dell’anno. La loro cura e la loro salute rappresentano una delle sfide del nostro lavoro di ricerca per il benessere degli animali».