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Emergenza siccità nevosa: Mino Taricco presenta interrogazione parlamentare

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Presentata oggi in Parlamento un’interrogazione per chiarire come affrontare la difficile situazione delle zone montane a causa dell’assenza di neve in questi mesi invernali. Primo firmatario il deputato Pd Mino Taricco con la collega Chiara Gribaudo, insieme ai deputati Luigi Dallai, Nicodemo Nazzareno, Emanuele Lodolini, Guido Galperti, Assunta Tartaglione, Ernesto Preziosi, Giuseppe Guerini, Roger De Menech e Laura Ravetto.

 

 

«I mesi di novembre e dicembre 2015 – specifica il deputato Taricco – sono stati caratterizzati da una persistenza singolare di siccità su tutto il territorio italiano che purtroppo, almeno nella Regione Piemonte continua anche a Gennaio 2016. Il forte deficit di precipitazioni con temperature ben al di sopra della media del periodo è stato veramente eccezionale. L’ARPA, l’Agenzia della Regione Piemonte per la Protezione Ambientale, ha contato nel mese di novembre 2015 precipitazioni per soli 8 mm di media, mentre il deficit di dicembre è stato ancora più marcato, pari al -94%, facendo registrare in media 3.1 mm di precipitazioni sull’intera regione Piemonte».

 

Anche lo zero termico è stato molto elevato per il periodo: il radiosondaggio effettuato a Cuneo Levaldigi alle ore 12 UTC del 10 novembre 2015 ha registrato un livello di zero termico pari a 4500 m circa, il secondo più elevato per il mese in esame da quando viene effettuata questa misura, dopo quello del 6 novembre 2013. Allo stesso modo, l’anomalia della temperatura massima è stata rilevante: a novembre circa +5°C rispetto alla media climatica del periodo 1971-2000 e a dicembre circa +4,1°C, con circa il 27% delle stazioni che ha registrato il record mensile di temperatura.

 

Continua Taricco: «La situazione è davvero critica, in montagna l’anomalia che ha determinato una quasi totale assenza delle precipitazioni nevose sta impattando pesantemente su tutto il settore turistico montano . Analizzando i dati storici, novembre e dicembre 2015 sono stati in assoluto i più carenti di neve da quando si dispone di dati sul territorio con continuità, vale a dire gli ultimi 90 anni. Le difficoltà di tutto il “settore neve”, turistico e sportivo, sono evidenti: il ritardo di apertura negli impianti sciistici è stato forte e, nonostante il procedimento di innevamento artificiale – per altro reso difficile dalle alte temperature -, non tutte le discese e gli impianti sono attivi. Attività e imprese commerciali che ruotano attorno al turismo montano stanno affrontando difficoltà enormi: le società degli impianti, che hanno dovuto lasciare a casa gli impiantisti, i maestri di sci che praticamente non hanno ancora iniziato l’attività, le strutture alberghiere che hanno subito numeri disdette delle prenotazioni. Anche le vallate che hanno negli anni sviluppato forme di turismo montano improntato alla valorizzazione di percorsi di fondo o di passeggiate con le “ciastre“, le racchette da neve, oppure di sci alpino hanno perso gran parte dell’attività. Tutto l’indotto commerciale e turistico legato al “turismo bianco” ha subito ripercussioni economiche tali da inficiare l’attività futura».

 

Per questo i parlamentari hanno presentato al Governo un’interrogazione mirata a sollecitare una valutazione per dichiarare lo stato di emergenza ai sensi dell’articolo 5 della legge n. 225 del 1992. «Servono iniziative straordinarie – conclude Taricco – per arginare i danni causati dalla carenza di neve nelle zone montane: lavoratori, imprese, attività economiche ed enti locali dei territori montani, in particolare del Piemonte, poggiano larga parte del proprio turismo ed indotto sulla neve, vanno sostenuti in una situazione di tale singolare emergenza».

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