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Savigliano: riparte “Armonie della Memoria”. Primo appuntamento del 2016 il 27 gennaio

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Organizzata dall’Associazione Amici della Musica in collaborazione con la Città di Savigliano e l’Assessorato Alla Cultura prosegue la rassegna “Armonie della Memoria”, che porterà da mercoledì 27 gennaio, fino a domenica 17 aprile grandi artisti della musica classica, jazz e folkloristica all’Auditorium della Croce Nera e al Palazzo Taffini di Savigliano.

 

Novità di quest’anno: inclusi nel programma di “Armonie della Memoria 2016”, saranno previsti tre concerti dedicati ai giovani musicisti (la mini-rassegna si chiama “Giovani in Concerto”), che si svolgeranno all’Auditorium della Croce Nera e al Museo Civico di Savigliano nei pomeriggi delle tre domeniche del mese di febbraio. Si ringraziano per il sostegno: il Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali, la Fondazione Banca Cassa di Risparmio di Savigliano e la Banca Cassa di Risparmio di Savigliano.

 

Mercoledì 27 gennaio a Palazzo Taffini alle ore 21 si svolgerà un concerto per la “Giornata della Memoria” denominato “La fine dei tempi”, con Igor Frantisak al clarinetto e il “N.I.S.I Ensemble”, composto Alessandro Milani al violino, Sergio Patria al violoncello e Elena Ballario pianoforte.
Un trio classico nato dalla collaborazione tra il Nuovo Insieme Strumentale Italiano (NISI), fondato da Sergio Patria ed Elena Ballario e presente sulla scena concertistica nazionale ed internazionale sin dal 1990 e un artista del calibro di Alessandro Milani, conosciuto al pubblico tutto per il suo ruolo di spalla nell’Orchestra Nazionale della RAI, sistematicamente applaudito nelle serate per musicofili sul terzo canale. Un programma classico, che dalla Francia, prediletta nei precedenti appuntamenti, torna al cuore tedesco dell’Europa ottocentesca, che batte all’insegna della fremente comunicativa di Mendelssohn nel Trio op. 49, nell’alternarsi tra atmosfere liederistiche ed intime del movimento lento o la ridente vitalità dello Scherzo e la spettacolarità altamente virtuosistica del finale.

 

Prezioso poi l’omaggio di Carl Heinrich Reinecke, apprezzatissimo pianista, docente e compositore del tardo romanticismo teutonico, al mito beethoveniano, con la riscrittura per trio del triplo concerto, così trasformato in un’opera da camera, ma nel gusto per la densità di scrittura che caratterizza posizioni estetiche epigonali. Occasione quest’ultima per apprezzare la vocazione del NISI al recupero di partiture meno conosciute, particolarmente nel settore delle trascrizioni e/o elaborazioni, che, in tempi d’assenza di media, svolsero un ruolo insostituibile nella divulgazione del repertorio.

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