Le celebrazioni del Giorno della Memoria a La Morra – LA FOTOGALLERY

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In occasione del Giorno della Memoria per non dimenticare uno dei capitoli più terribili e drammatici della storia del Novecento e tenere vivo il ricordo delle vittime e di quanti si opposero al genocidio sacrificando la propria libertà e la propria vita, il Comune di La Morra ha conferito la cittadinanza onoraria a Bianca Hessel Schlesinger, una storia toccante andata ad intrecciarsi con quella dei coniugi Luigi e Maria Oberto, proclamati nel 1998 Giusti fra le nazioni.

Tra la fine del 1943 e l’inizio del 1945, periodo segnato dall’occupazione nazista nel Nord Italia, lafamiglia di Luigi e Maria Oberto, contadini di Rivalta di La Morra, salvò un gruppo familiare ebreo di nove persone ospitandolo presso la propria abitazione. La famiglia in questione era composta dai coniugi Leone e Mira Hessel, dall’anziana nonna Johanna, dai quattro fratellini Bianca, Lijerka, Nada e Simon, oltre che dalla sorella di Mira, Zora Berger e da suo figlio Ari. Alla fine del 1941 la famiglia Hessel fu costretta a lasciare Zagabria occupata dai tedeschi rifugiandosi a Lubiana. Dopo poco tempo, si spostarono a Trieste e, con la qualifica di «profughi civili ad abitazione coatta», riuscirono a raggiungere Cuneo e in seguito Bra.

Nel giugno del 1942, la famiglia Hessel giunse a Bra in domicilio coatto e, pur tra le ristrettezze imposte dalla guerra, visse mesi apparentemente tranquilli. Essendo ebrei, gli Hessel furono sottoposti a una serie di perfide e odiose limitazioni, non potendo frequentare le scuole pubbliche, leggere i giornali, ascoltare la radio, essere curati negli ospedali.

Nel settembre del 1943, con l’occupazione nazista, la situazione si fece gravissima: fu imposta una legislazione razziale severa volta all’arresto e alla deportazione nei campi di sterminio degli ebrei. Su tutti i muri apparvero manifesti che invitavano la popolazione a denunciare la presenza di persone ebree in città.
Gli Hessel furono così costretti a diventare dei clandestini. Per cercare di salvarli, Suor Lorenzina (Maria Anna Oberto) li ospitò nell’asilo infantile della parrocchia di San Giovanni per un po’ di tempo, ma era una sistemazione molto precaria e pericolosa. Suor Lorenzina si rivolse allora a suo fratello, Luigi Oberto, chiedendogli di ospitare gli Hessel nella cascina di famiglia nella frazione Rivalta di La Morra.

Si trattava di una richiesta molto pericolosa e costosa, gli Oberto infatti erano una modesta famiglia di contadini composta da ben nove persone. Luigi Oberto non ci pensò su e disse a Leone Hessel: «Finché i miei figli avranno pane, anche i tuoi lo avranno». E così fece, fino alla fine della guerra, per quasi due anni. Vi furono anche momenti di tensione. Come quando fu fatta un’ispezione presso la famiglia Oberto per verificare l’identità del nucleo di profughi, ai quali nel frattempo erano stati forniti documenti e identità false. Il coraggio della famiglia Oberto, la solidarietà dell’intera frazione, il sangue freddo e tanta fortuna impedirono che succedesse l’irreparabile, consentendo agli Hessel di giungere sani e salvi alla fine della guerra e di ritornare a essere persone libere.

Per il coraggio dimostrato, nel 1998 Luigi e Maria Oberto sono stati riconosciuti dallo Stato di Israele come “Giusti tra le nazioni”.
Sono intervenuti alla cerimonia, Bianca Hessel, appena arrivata da Israele, unica testimone vivente e la famiglia Oberto. L’attrice Monica Massone dell’Associazione Stella Nova ha interpretato alcuni brani dal libro “Con i lupi alle spalle” di Bianca Hessel, è stato proiettato il video Bianca e Lucia, due ragazze ebree scampate all’inferno. I ragazzi della scuola media di La Morra infine hanno animato alcuni momenti con canti e letture.

 

Tutte le emozioni della giornata nella FOTOGALLERY di IDEAWEBTV.IT

 

Foto Alice Ferrero Image

 

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