Pochi giorni fa il Parlamento Europeo ha approvato, in seduta plenaria, il nuovo Regolamento sugli impianti a fune. Il documento va in direzione di norme più omogenee per il settore, nell’ottica di una maggiore equità per tutti gli operatori.
“Proprio a questo principio di equità c’eravamo appellati, nei mesi scorsi, nei confronti della Commissione Europea, per ottenere l’abolizione della normativa italiana sulla vita tecnica degli impianti a fune, che prevedeva un termine massimo, dai 30 ai 60 anni, oltre il quale era necessario sostituirli – sottolinea l’eurodeputato Alberto Cirio – Un vincolo previsto, però, solo in Italia. Il concetto di vita tecnica, infatti, non esiste in Europa e dopo il parere dell’Ue siamo riusciti ad ottenerne la cancellazione anche nel nostro Paese, con un emendamento al Decreto “Sblocca Italia” approvato il 6 novembre 2014. Nel dicembre scorso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha finalmente predisposto anche il decreto attuativo, senza il quale la modifica alla legge correva il rischio di restare solo sulla carta e di non diventare operativa a tutti gli effetti. Il nuovo Regolamento europeo – conclude Cirio – non fa che confermare la necessità di omogeneità tra le normative dei vari Paesi Ue, per garantire la libera concorrenza tra gli operatori di un settore che, in Italia, conta oltre 400 impianti a fune e un giro d’affari che sfiora un miliardo di euro. Il10% del valore dell’intero sistema neve”.