“In Piemonte si stima un’evasione del canone Rai pari al 17 per cento, mentre a livello nazionale l’evasione totale è quantificata al 37 per cento“, il che significa che in alcune regioni sono quasi la metà le abitazioni che, prima della riforma, non pagavano la tassa sul possesso dell’apparecchio televisivo.
È questo uno dei dati emersi dall’audizione del Corecom Piemonte del 10 febbraio in Seconda Commissione, presieduta da Nadia Conticelli.
Il presidente del Corecom Piemonte Bruno Geraci ha esposto i dati della recente ricerca sulla ricezione del segnale di Rai Piemonte sul territorio regionale, sottolineando che “da quando il canone è diventato di fatto non evadibile, l’adesione al nostro questionario da parte dei Comuni è decuplicata, segno che l’informazione regionale è considerata un tassello fondamentale del servizio pubblico televisivo e che anzi prima l’assenza del Tg locale era considerata un buon motivo per non pagarlo. Teniamo conto che, pur non potendo dare cifre assolute, solo in Piemonte mancavano all’appello milioni e milioni di euro”.
I dati sinora raccolti dicono che sulla base dei 201 comuni che hanno risposto al questionario e che esprimono in totale una popolazione di 543.559 abitanti, chi non riceve il segnale Rai rappresenta il 14 %. Non va nascosto che alla rilevazione tra i comuni capoluogo di provincia, per il momento ha aderito soltanto la città di Cuneo. (Clicca qui per vedere una sintesi della ricerca).
Geraci ha sollecitato il Consiglio regionale a farsi parte attiva per un riordino legislativo che permetta di recepire il segnale di Rai Piemonte in tutta la regione e ha risposto alle domande dei commissari del Pd e del M5s.
La Commissione, poi, ha espresso a maggioranza parere consultivo positivo ai sensi dell’articolo 35, comma 6 del Regolamento interno del Consiglio regionale, sul disegno di legge numero 190 “Bilancio di previsione finanziario 2016-2018”, relativamente alle materie di competenza della Commissione.