“Abbiamo appreso dai giornali l’esito dell’incontro svoltosi a Roma lo scorso 3 febbraio tra il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e alcuni parlamentari cuneesi. Il Ministero attende una soluzione entro la fine del mese di marzo da parte del concessionario dell’A33 per sbrogliare l’impasse che sta bloccando la realizzazione dell’opera.
Confindustria Cuneo e gli amministratori locali che si sono aggiunti alla protesta, dalla fine dello scorso anno sono pronti a chiedere formalmente la revoca della concessione. Abbiamo aspettato fino ad ora e rispetteremo ancora i tempi comunicati dal Ministero, ma poi agiremo senza attendere oltre nel chiedere ufficialmente la revoca della concessione. I parlamentari europei e locali si dissero tutti d’accordo su questo: ci aspettiamo che rispettino la parola data”. Così il presidente di Confindustria Cuneo Franco Biraghi, a nome di tutti gli industriali cuneesi, penalizzati giornalmente dalla mancata ultimazione dell’Asti-Cuneo. Nel corso di un incontro organizzato proprio dalla Confindustria Cuneo con i parlamentari cuneesi alla fine del mese di ottobre dello scorso anno, era stato unitariamente preso un impegno ad attendere fino alla fine del 2015, per dare modo al Ministero e alla concessionaria di trovare un accordo per il completamento dell’opera.
“Ad oggi nulla è stato fatto per arrivare ad un’intesa che porti ad ultimare l’autostrada – aggiunge il numero uno degli industriali cuneesi – e anche le lettere inviate al Ministro Delrio da Confindustria Cuneo, fattasi portavoce del malessere del territorio per l’inspiegabile mancato completamento dell’autostrada A33 Asti-Cuneo, sono rimaste inevase. Avremmo gradito un responso diretto a queste missive proprio da parte del ministro e non una risposta mediata dai parlamentari che hanno preso parte al tavolo romano: questo infatti non è un argomento politico, ma di interesse comune, per il bene di tutto il nostro territorio”.
Confindustria Cuneo si dice disposta, pur senza entusiasmo, ad aspettare ancora questo paio di mesi. “Ma il giorno 31 marzo – conclude Biraghi –, se non ci sarà nessuna novità, indiremo una grande raccolta di firme presso il casello di Cherasco. Ci aspettiamo che i parlamentari che ci diedero la loro parola firmino la richiesta di revoca della concessione dell’Asti-Cuneo all’attuale concessionario, con la contestuale restituzione dell’infrastruttura all’Anas e la contemporanea eliminazione del pedaggio fino a quando l’opera non verrà definitivamente terminata. Anche tutti i sindaci, i comitati, i cittadini sono invitati a firmare la richiesta”