Il Sestri Levante espugna l’ “Attilio Bravi” 2-1 calciando due sole volte in porta e ferma la striscia di due vittorie consecutive di un Bra volenteroso ma, come spesso in questa stagione, anche molto disattento.
Amareggiato mister Massimo Gardano, che si sente quasi defraudato per il risultato finale: “Il Sestri Levante ha compiuto un furto clamoroso, vincendo con un solo tiro effettivo verso la nostra porta e con un autogol, per poi giocare perlopiù in difesa. Noi, invece, abbiamo giocato male il primo tempo mentre siamo stati molto pericolosi nella ripresa, costruendo quattro-cinque palle gol senza riuscire a concretizzarle: penso che pure un pareggio ci sarebbe andato stretto. In che cosa siamo mancati? Nel coraggio. Sinceramente, dopo due vittorie consecutive, mi sarei aspettato uno spirito diverso in partenza ed invece abbiamo atteso troppo per poi cadere. Il nostro principale limite è evidentemente la poca sicurezza, che in queste prime ventotto partite stagionali ci ha portati a subire reti che non avremmo meritato. Oggi è stato indicativo anche in questo senso, presentando il più classico dei Bra: male nel primo tempo, con alcune disattenzioni; bene nella ripresa. La mancanza di continuità, insomma. L’arbitraggio? Preferisco non commentare, anche se posso dire che tra le tante componenti che non funzionano in questa travagliata stagione, credo ci sia anche il fattore arbitrale, appunto”.
Risponde a ruota alle affermazioni di Gardano il tecnico dei liguri Diego Gabriel Raimondi: “Un furto? Penso che quando una persona non è serena dica delle cose che non pensa. Ritengo che nel primo tempo nessuno si sarebbe sorpreso se avessimo chiuso in vantaggio di tre reti, perché, pur senza aver fatto molto, abbiamo tenuto il pallino del gioco in mano. Poi, per come si sono messe le cose nella ripresa, confermo che il risultato giusto sarebbe stato il pareggio. Furto è una parola forte, quindi, perché se si analizza la partita in sé, siamo stati noi ad avere il dominio territoriale e siamo stati noi, seppur in trasferta, ad aggredire con un pressing alto i difensori del Bra per costringerli al lancio lungo che ci avrebbe permesso di recuperare palla e di costruire gioco. Abbiamo peccato in leziosità, con errori individuali e di collettivo che ci hanno costretti a soffrire nell’ultima fase, in cui eravamo molto stanchi. Il nostro punto di forza resta lo spogliatoio: ho a disposizione dei ragazzi eccezionali, che mi hanno permesso di ottenere risultati quasi insperati, visti i problemi che abbiamo avuto, tra addii ed infortuni. Ragazzi giovani che non mollano mai, accompagnati dallo zoccolo duro del club, che non perde un allenamento e che dà ai più inesperti insegnamenti fondamentali. I playoff? Devo essere onesto: tre mesi fa la squadra aveva uomini con più esperienza e quindi dovevamo lottare per il quinto posto; oggi, viste le difficoltà che abbiamo avuto e che abbiamo, i playoff rimangono un sogno. Detto questo, sognare non costa a nulla”.
Carlo Cerutti