Non è riuscita la 25enne Alida Gotta, torinese ma originaria di Cherasco, a conquistare il titolo di quinto Masterchef d’Italia.
Nonostante la concorrente piemontese si fosse presentata al rush finale del 3 marzo a suon di piatti estremamente tecnici e complicati e con i crismi della favorita, la super giuria composta dali chef Bruno Barbieri, Carlo Cracco, Antonino Cannavacciuolo e dal manager della ristorazione Joe Bastianich a sorpresa ha deciso di premiare la proposta più tradizionale della concorrente romagnola Erica Liverani.
La puntata di giovedì si apre con il terzetto composto da Alida, Erica e Lorenzo intenti a cimentarsi con gli stessi ingredienti che erano valsi loro l’accesso al celebre talent. Per Alida la prova si basa sul baccalà ma la vittoria va a Erica cui tocca il vantaggio nell’Invention Test di assegnare ai rivali tre piatti di tre chef stellate come Iside De Cesare, Antonia Klugmann e Marianna Vitale. Alla concorrente torinese va la trota in oliocottura alle erbe e salsa di cetriolo e, nonostante i giudici rilevino poca attinenza tra la salsa di Alida ed il piatto originale, promuovono la 25enne condanando Lorenzo al terzo posto e decretando la prima finale tutta al femminile della storia di Masterchef Italiano.
Nella finalissima, dopo aver ricevuto in studio l’incoraggiamento del fidanzato e della suocera, Alida si cimenta con un menu degustazione dal titolo “equilibrio e sinestesia”, presentando ai giurati gnocco di seppia al coriandolo e lime, ricciola affumicata, risotto al rognone, baccalà in oliocottura, il dessert terra al cioccolato e un infuso tiepido frizzante, piatti elaborati ma non privi di difetti, tanto da consentire al menu “niente è facile, ma nulla è impossibile” della concorrente ravennate (cocktail di scampi, bis di capasanta, risotto al sentore di limone, spigola con pelle croccante e tortino al cioccolato con cuore di frutti di bosco) di prevalere consentendole di aggiudicarsi il titolo di Masterchef oltre a 100.000 euro in gettoni d’oro e l’opportunità di pubblicare un libro di ricette originali edito da Baldini & Castoldi.
Visibilmente delusa al termine della proclamazione Alida Gotta, data alla vigilia come grande favorita, anche se non rinnega nulla di quanto fatto nella finalissima “Il menu degustazione che ho presentato in finale l’ho ribattezzato Equilibri e Sinestesie… – afferma a Sky – i miei piatti sono concettuali in generale, io tifo per la cucina di Ferran Adrià e di Massimo Bottura del quale ho preso a simbolo una sua frase: cucino per sfamare la mente non per riempire lo stomaco. No, non cambierei nulla” Quindi una precisazione sul suo modo di intendere la cucina “Ho due concetti di cucina: in uno si lavora con quattro, cinque ingredienti, nell’altro gli ingredienti si moltiplicano, si uniscono e si crea un piatto nuovo. Sono fiera del mio menu creato in un giorno. Dicono che ho copiato? Non è vero e comunque le ricette esistono per essere rifatte. Nessun piatto è stato copiato, magari non erano al top, avevano qualche difetto ma sono le mie cose. Per altro alcune cucinate per la prima volta”. Infine un inevitabile sguardo al futuro “Ho sempre cucinato a casa, mai ho pensato di propormi, mai mi sono posta l’idea non avendo né studiato cucina né frequentato l’istituto alberghiero. E’ stata una cosa nuova il riscontro. Ho lavorato in una gioielleria, ho studiato giurisprudenza. L’idea adesso è lavorare facendo show-cooking. Voglio far emergere l’Alida normale. Non è trapelata molto”.