Nei giorni scorsi i Finanzieri della Compagnia di Bra, nell’ambito dei servizi volti al contrasto del lavoro “nero”, hanno effettuato un controllo presso un capannone gestito da un imprenditore albanese operante nel settore dell’edilizia.
Le Fiamme Gialle si sono appostate, di prima mattina, preso un magazzino edile dell’albese ed hanno atteso il momento dell’uscita e dell’ingresso degli automezzi impiegati per il trasporto dei materiali e delle attrezzature.
La successiva verifica ispettiva nei confronti della ditta individuale ha permesso di identificare tre lavoratori cittadini albanesi intenti ad effettuare operazioni di carico dell’attrezzatura e dei materiali edili sul mezzo aziendale.
All’esito del controllo due dei lavoratori identificati sono risultati in “nero”, ossia privi del documento d’assunzione, ed uno di questi è inoltre risultato presente sul territorio italiano in stato di clandestinità. Per quest’ultimo soggetto si è proceduto alla sua identificazione e, successivamente, è stato emesso il decreto prefettizio di espulsione dal territorio italiano prontamente ottemperato dall’extracomunitario.
Il servizio si è concluso con la denuncia alla competente Procura del titolare dell’azienda in quanto ha impiegato un lavoratore straniero privo di regolare permesso di soggiorno. Sono state inoltre elevate le relative sanzioni amministrative in materia di lavoro irregolare con importi da 1.500 a 9.000 Euro per ogni dipendente irregolare.
Si conferma, quindi, la particolare attenzione che il Corpo dedica al comparto in ragione dell’effetto che produce l’impiego di manodopera irregolare in un mercato di libera concorrenza ove chi rispetta le regole, confrontandosi con imprenditori “sleali”, viene a trovarsi in una posizione sfavorevole.