È spirato, nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 marzo, poco dopo l’ultima nevicata, quando si avvicinava la primavera, all’ospedale di Cuneo, dove era ricoverato da qualche giorno, portato via da problemi cardiaci, ancora non ottantenne (settantasettenne), Pietro Graffino, cuneese di Roata Rossi, noto come «Pierino delle meridiane», per una delle sue passioni, calcolare e disegnare le meridiane, dalla A alla Zeta (o collaborando con altri).
Ma era tante altre cose: appassionato d’arte, e membro di varie Associazioni del settore (come la cuneese «Art en ciel»), gran studioso e conoscitore d’erbe, che aveva continuato a raccogliere sin alle settimane scorse, quasi fosse un discendente diretto dei celtici druidi e del loro sapere (in varie serate a riguardo era stato relatore)… Soprattutto era persona gentilissima, dolce, sorridente, garbata, persin timida, mite, tollerante, bonario, ma con uno sguardo acuto ed intelligente cui nulla sfuggiva. Già questo meriterebbe necrologio, affettuoso ricordo e vicinanza, nel dolore, a suoi amici e parenti (a partire dalla vedova).