Il Forum e le “sette sorelle” sollecitano i parlamentari cuneesi sulle politiche familiari

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Una specifica delega di Governo alla famiglia che consenta di  valutare  le  ricadute  di  tutte  le  scelte  legislative;  concrete   politiche nazionali  di  equità  fiscale  e  impositiva  in  grado  di  ridare  dignità  economica alle   famiglie,   soprattutto a quelle   con   figli   a   carico; il riordino e la semplificazione delle attuali misure a favore delle famiglie, che vanno slegate dal   reddito   e   finanziate   in   modo   adeguato   rispetto   al   reale   impegno economico  necessario  per  crescere  ed  educare  i  figli.

 Sono queste  le  tre richieste che il Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo e le amministrazioni  comunali  delle “sette  sorelle”  rivolgono  ai  parlamentari cuneesi  e  in  particolare  al  neo  ministro  Enrico  Costa,  chiedendo  loro  un’occasione di confronto aperto urgente e non più procrastinabile.

 

“Dopo  un  anno  di  incontri  di  scambio  sulle  prassi  adottate  dai  singoli  Comuni  nell’affrontare le politiche indirizzate alle famiglie, con particolare riguardo alla tariffazione dei servizi ed all’impatto del nuovo Isee – spiega Silvio Ribero, presidente del Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo -, ci siamo accorti che, seppur con tutta  la  buona  volontà  da  parte  delle  amministrazioni  locali,  le  leve  su  cui  agire  per poter fornire aiuti concreti alla famiglia non siano assolutamente risolutive ed efficaci poiché  l’Italia  è  tra  gli  ultimi  posti  in  Europa  per  risorse  dedicate  alla  famiglia  e  al sociale  ed  è  rimasta  uno  dei  pochi  Paesi  europei  a  non  avere  un  Piano  nazionale  di politiche familiari, disattendendo inoltre una precisa indicazione contenuta nella Carta fondamentale della Costituzione Italiana”. Partendo  da  queste  considerazioni,  il  Forum  e  le  amministrazioni  comunali sono preoccupati  in  particolare  per  l’inesorabile  calo  demografico  a  cui  stiamo  assistendo anche  in  provincia  di  Cuneo,  che  va  visto  come  una  causa  della  crisi  in  atto  e  una conseguenza della cronica scarsa attenzione alla famiglia del nostro Governo.

 

 “L’invecchiamento  della  popolazione –  continua  Ribero  –  oltre  ad  avere  una  ricaduta diretta  sulle  famiglie  proprio  per  lo  squilibrio  a  livello  generazionale  che  si  sta  già venendo a creare, obbligherà ad una ulteriore necessità di assistenza e di risorse per far fronte da parte dei servizi sociali alle esigenze delle fasce più anziane. Di fronte a questa  criticità,  l’assenza  di  un’autonomia  impositiva  da  parte  delle  amministrazioni locali, insieme alla rigidità di certi vincoli imposti a livello nazionale ed alla necessità di avere il costo dei servizi quasi completamente sostenuto dall’utenza, non permette ai Comuni interventi significativi a livello di politiche familiari”.

 

“Insieme  chiediamo  di  andare  al  di  là  delle  ragioni  che  attualmente  potrebbero dividere –   conclude   Ribero   –   per   focalizzare   l’impegno   partendo   da   ciò   che condividiamo, sicuramente il territorio e le nostre radici ma soprattutto la famiglia, da cui tutti proveniamo. Solo ridando centralità al vero pilastro che da sempre sorregge la  nostra  società  e  fornisce  un  sostegno  insostituibile  nei  momenti  di  crisi  come questo,  potremo  riportare  fiducia  e  solidarietà  in  un  paese  sempre  più “stanco”  e  a rischio di crescenti conflittualità e sperequazioni”