L’assessore regionale Alberto Valmaggia ha invitato i presidenti delle Unioni Montane del Piemonte alle riunioni organizzate in ogni provincia, con l’obiettivo di programmare, nel migliore dei modi, l’attività dei prossimi mesi. Nella “Granda” l’incontro si è svolto lunedì pomeriggio, 21 marzo, con la partecipazione del presidente della Provincia, Federico Borgna.
Il quadro della “governance” delle nuove strutture è quasi completato. Dei 524 Comuni interessati al provvedimento solo alcuni non hanno ancora aderito alle stesse Unioni o deliberato una Convezione con queste ultime. In provincia di Cuneo sono due: Casteldelfino e Rifreddo. A breve la Giunta Chiamparino riconoscerà altre cinque Unioni in Piemonte, tra cui, nella “Granda”, quella delle Alpi Marittime (Limone, Entracque, Roccavione, Vernante e Robilante) e la Barge-Bagnolo. Per i Comuni inadempienti, la Regione, entro fine marzo, eserciterà il potere sostitutivo, come previsto dalla normativa.
Gli incontri sul territorio sono serviti a illustrare le opportunità di finanziamento legate ai fondi europei 2014-2020: dalla misura del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) sulla sentieristica, che distribuisce 12 milioni di euro in Piemonte e punta a mettere insieme progetti di area vasta con più Unioni, a quella sui Piani di Sviluppo Locale con oltre 1 milione di euro disponibili. Nelle riunioni si è poi parlato dei Gruppi di Azione Locale (in Regione sono 13, in provincia di Cuneo 4), che dovranno gestire 66 milioni di euro della misura Leader del Psr, ai quali, proprio per le rilevanti risorse da spendere, l’assessore Valmaggia ha chiesto un’attenzione particolare sulla trasparenza e sul rispetto delle norme anticorruzione. Altro tema importante è la banda larga. L’assessorato alla Montagna fa parte del tavolo di lavoro sul divario digitale e le Unioni Montane potranno essere protagoniste del percorso partecipando attivamente alla segnalazione delle aree grigie caratterizzate da un unico operatore di rete. Nei Piani di Sviluppo verranno inseriti dei questionari per fotografare la situazione esistente. Infine, l’assessore ha anticipato le misure del Psr riguardanti le indennità compensative a favore degli agricoltori delle zone montane per i costi aggiuntivi e i mancati guadagni dovuti ai vincoli a cui sono soggette le produzioni delle aziende, con fondi riguardanti il 2016 di 15 milioni di euro.
“Lo sviluppo locale nelle zone montane – sottolinea Valmaggia – non può prescindere da Amministratori capaci, in grado di avere una visione strategica territoriale di area vasta che, poi, si deve tradurre in una programmazione comune sulla quale calare i vari progetti. Non possiamo più pensare a interventi a spot, ma ad azioni in rete tra Enti locali e Regione”.
Come si può concretizzare il percorso? “Proprio per evitare la duplicazioni dei progetti e per sfruttare al meglio i fondi europei, come assessorato alla Montagna abbiamo istituito un tavolo di coordinamento fra tutte le direzioni dei settori regionali, gli Enti e gli altri attori del territorio interessati alle misure previste”.
Nel frattempo la Giunta regionale ha dato il via al pagamento dei primi tre dodicesimi spettanti alle Unione Montane, attingendo al fondo Montagna di 11 milioni e 300.000 euro rimasto invariato rispetto al 2015.