Per tracciare un bilancio dell’attività condotta nel 2015 dal Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese possiamo partire dalla prima maglia della catena dei soccorsi, la centrale operativa, che ha registrato 1633 richieste con un aumento del 10% rispetto al 2014.
Si tratta di una tendenza che potremmo definire fisiologica poiché in linea con gli incrementi registrati su base quinquennale e che trova la sua spiegazione nella facilità con cui, grazie ai telefonini cellulari, le persone in difficoltà hanno la possibilità di contattare la centrale operativa anche dalle zone più remote. A ciò corrisponde anche un aumento significativo degli interventi risolti in gestione, cioè direttamente dall’operatore di centrale per via telefonica che nel 2015 sono stati 513 contro i 366 del 2014.
L’esempio classico è quello dell’escursionista smarrito a cui alcune semplici indicazioni date a voce consentono di ritrovare il sentiero. Il miglioramento delle tecnologie cartografiche e di georeferenziazione offrono agli operatori di centrale maggiori opportunità di risolvere autonomamente alcuni interventi, senza mobilitare l’elisoccorso o le squadre a terra, con un sensibile risparmio nei costi dei soccorsi.
Passando alla fase successiva della complessa macchina dei soccorsi, nel 2015 le missioni di soccorso effettuate sono state 1120 (+10% rispetto al 2014) e le persone soccorse sono state 1374 (+11% rispetto al 2015). Si tratta di un incremento dovuto probabilmente a condizioni meteorologiche più favorevoli alle attività in montagna che hanno condotto un maggior numero di persone a infortunarsi.
Un altro dato significativo riguarda la ripartizione degli interventi tra quelli effettuati con elisoccorso (71%) e quelli effettuati con squadre a terra (29%). Rispetto al 2014 in cui rappresentavano rispettivamente il 63% e il 37%, vi è stato un sensibile incremento nell’utilizzo dell’elicottero motivato evidentemente da migliori condizioni meteorologiche poiché i velivoli possono operare soltanto in condizioni di bel tempo. Dal punto di vista delle persone soccorse, il 54% è stato recuperato dall’elicottero mentre il 46% dalle squadre a terra. I dati sono in linea con l’anno precedente e si spiegano con il fatto che mediamente gli interventi da terra prelevano un maggior numero di persone.
Per quanto riguarda il dettaglio degli eventi, si segnala un incremento delle ricerche (276 nel 2015 contro 182 nel 2014) a cui, però, non fa seguito un aumento delle vittime (15 morti e 3 dispersi nel 2015 contro 14 morti e 4 dispersi nel 2014). Sono diminuiti i soccorsi su valanga (13 nel 2015 contro 18 nel 2014) a fronte di un lieve incremento delle vittime (6 nel 2015 contro 5 nel 2014).
Nella ripartizione della gravità degli infortuni è importante sottolineare che la maggior parte delle persone recuperate dal SASP sono illesi (38,7%) mentre i deceduti rappresentano il 6%. Rispetto all’anno precedente sono aumentati in valore assoluto i decessi (82 nel 2015 contro 72 nel 2014) e gli infortuni gravi (47 nel 2015 contro 26 nel 2014). Le cause degli incidenti rimangono costanti con circa il 36% di cadute, il 12 % di malori e l’11% di perdita dell’orientamento. Non è possibile fornire una spiegazione per questa serie di dati se non con considerazioni di tipo meteorologico: un maggior numero di persone tende a frequentare la montagna e ad affrontare escursioni e ascensioni più impegnative in quelle annate caratterizzate da tempo migliore.
Infine, la maggior parte dei soccorsi viene portata a persone che praticano l’escursionismo (33%) e, in generale, il 95% delle persone soccorse sono impegnate in attività del tempo libero contro il 5% che si sono infortunate lavorando o risiedendo in montagna.