In una giornata proclamata dal Comune di Alba “lutto cittadino”, si sono officiate questa mattina nel Duomo le esequie del cantautore Gianmaria Testa, spentosi mercoledì a 57 anni dopo una lunga malattia.
Ad accompagnare il cantante nel suo ultimo viaggio, oltre alla moglie Paola Farinetti ed ai figli, numerose personalità politiche cittadine, ma anche il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino,il sindaco di Cuneo Federico Borgna e Alberto Valmaggia, il patron di Slow Food Calin Petrini, nonchè Don Ciotti, grande amico dell’artista, che ha officiato la funzione
“In molte delle sue canzoni risuonava il vangelo – ha detto nel corso dell’omelia – ha sempre difeso la dignità dei deboli, celebrando la vita attraverso la musica. Non ha mai dimenticato il legame con la sua terra, affermando con orgoglio le sue origini” Una folla commossa ha applaudito il feretro all’uscita della chiesa, ringraziando il “cantore degli ultimi” per le emozioni che ha saputo regalare, lui ex ferroviere originario di Cavallermaggiore giunto a raccogliere applausi sui palchi di tutto il mondo pur senza perdere la sua incredibile semplicità.
Una dote, questa, che sottolinea commosso l’Assessore alla Cultura e al Turismo della città di Alba Fabio Tripaldi. “Ho sempre nutrito un certo “timore” nei confronti di quell’artista che viveva ad Alba ma che riempiva l’Olympia di Parigi. Almeno sino al momento in cui lo stesso Gianmaria mi ha chiesto di sedermi con lui a bere un bicchiere di vino. In quel momento mi sono reso conto che la forza di questo straordinario personaggio era proprio l’essere se stesso. Non un divo, ma un artista, un uomo semplice ma da una incredibile profondità. Il ricordo che mi porto di lui è legato alla prima edizione di “Alba in Bici”, quando ebbi l’onore di pedalare per un’ora al suo fianco. In quell’occasione parlammo tantissimo di uno scrittore che amo molto, Jean-Claude Izzo, grande amico di Gianmaria, che proprio al cantautore cuneese aveva dedicato diverse pagine nel terzo libro della sua trilogia. Parlando di Izzo, Gianmaria pareva parlare di se stesso, della grande umanità dello scrittore, della sua profondità, e del dolore provato durante la malattia ed il funerale del suo amico d’Oltralpe. Sono stati momenti molto intensi che porterò sempre con me. Oggi mi viene in mente quella frase di De Andrè che dice che “…il dolore degli altri è dolore a metà” e mi rendo conto che il dolore che provo oggi non è niente in confronto a ciò che prova Paola ed i figli di Gianmaria, ai quali va l’abbraccio di tutta la città. Una città che oggi ha perso un grande personaggio, ma che dalla sua presenza costante, negli anni, è uscita sicuramente arricchita. Ci mancherà Gianmaria, è una frase abusata ma è la verità”
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Foto Beppe Malò