I deputati piemontesi di Scelta Civica Giovanni Monchiero e Mariano Rabino hanno presentato un’interpellanza urgente rivolta al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per chiedere chiarimenti circa le iniziative finalizzate alla rielezione dei componenti dei Consigli dell’Ordine degli avvocati, in relazione alle procedure di accorpamento dei tribunali previste dalla riforma della geografia giudiziaria, che ha visto l’Albese ancora una volta penalizzato.
Attualmente, gli unici avvocati rappresentati nel Consiglio dell’Ordine sono gli quelli di Asti, mentre i 303 facenti riferimento all’ex Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Alba non hanno alcuna possibilità di interloquire, unitamente ai Sindaci del loro territorio, con i pubblici poteri e autorità.
Nell’illustrare in Aula l’interpellanza, Monchiero afferma: “Più volte abbiamo lamentato l’errore di programmazione commesso nel sopprimere il Tribunale di Alba, uno dei maggiori del Piemonte, e di accorparlo a un altro che era di dimensioni inferiori. Soluzione clamorosa, che – oltre a recare grave nocumento alle attività economiche di un territorio ricco di iniziative e fra i più prosperi e innovativi del Paese – ha avuto anche il piccolo frutto avvelenato a cui si riferisce questa nostra interrogazione di oggi: il mancato rinnovo dei rappresentanti degli Ordini degli Avvocati correlati ai Tribunali fa sì che oggi gli avvocati del foro di Alba, che, ripeto, erano più numerosi di quelli del foro di Asti, non siano per nulla rappresentati. Poiché corre voce che ci sia allo studio una misura per prorogare ulteriormente la già inaccettabile situazione attuale, in attesa di un auspicato provvedimento di riordino della geografia giudiziaria, vorremmo conoscere le intenzioni del Governo al riguardo”.
Precisa e articolata è arrivata la risposta del Ministro Orlando, che è partito dal ricordare come gli ordini interessati da soppressione dei corrispondenti Tribunali siano stati estinti a decorrere dal 1 ͦ gennaio 2015 e incorporati negli omologhi enti.
“Nel regolamentare la fase transitoria, la legge forense ha disposto la proroga dei Consigli in carica già istituiti presso i Tribunali accorpanti sino al 31 dicembre 2014 e la competente Direzione generale della giustizia civile, nell’esercizio delle sue prerogative di vigilanza e orientamento, ha emanato specifiche circolari, offrendo indicazioni per gestire in modo opportuno tale processo di integrazione. Il regolamento adottato dal Ministero sulla modalità di elezione dei componenti dei Consigli degli Ordini circondariali forensi è stato – come è noto – oggetto di contenziosi, i cui esiti sono stati costantemente monitorati dalla competente direzione generale. Pende, per alcuni di tali giudizi, la fase di gravame presso il Consiglio di Stato. Nel contesto così delineato risulta che 111 Consigli dell’Ordine abbiano completato le procedure elettorali, rinnovando la propria composizione, mentre 38 hanno sospeso le consultazioni già avviate. I risultati elettorali relativi a 20 Consigli dell’Ordine sono stati poi impugnati davanti al Consiglio nazionale forense, mentre 36 Ordini hanno richiesto al Ministero di impugnare le sentenze di parziale annullamento del Regolamento davanti al giudice amministrativo. Dalle informazioni acquisite dalla competente Direzione generale, risulta che il Consiglio degli Avvocati di Asti, nell’esercizio della propria potestà di autodeterminazione, ha ritenuto di completare il procedimento elettorale già avviato. In tale quadro, ho ritenuto di incaricare il mio ufficio legislativo di elaborare una soluzione normativa che sia idonea a superare la inevitabile situazione di incertezza che si è determinata, aprendo immediatamente un confronto con il Consiglio nazionale forense e l’Avvocatura associata. Ci si propone di offrire una soluzione anche per superare, nel breve termine, alcuni dei problemi che hanno originato le impugnative precitate, ivi comprese le modalità di attuazione della tutela di genere negli organismi consiliari, che è tra i principali motivi di gravame. La proposta già elaborata dai miei uffici e sottoposta a un primo confronto troverà breve spazio in un adeguato veicolo normativo”.
Nella replica, il parlamentare di Scelta Civica ringrazia Orlando: “Ritengo soddisfacente la sua risposta, signor Ministro, perché va nella direzione da noi auspicata; raccomando soltanto la celerità nel giungere a una soluzione che superi una situazione attualmente non sostenibile”.
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Pietro Ramunno