I Carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica per i reati di concorso in furti aggravati in abitazioni ed aziende un terzetto nomadi di etnia sinti, tutti con precedenti penali specifici dimoranti in provincia di Torino, che avevano messo a segno un colpo in una azienda del saviglianese e, con l’inganno, si erano introdotti nelle abitazioni di alcuni anziani soli depredandoli.
Il terzetto, a cui i militari dell’Arma cuneese sono giunti indagando su una serie di furti aggravati, simili per modus operandi, perpetrati tra le province di Cuneo e di Savona, era capeggiato da una 50enne la quale si avvaleva dei suoi due figli 30enni per mettere a segno i colpi.
Un bel quadretto familiare a cui i carabinieri hanno ricondotto la commissione di quattro episodi criminosi in tutto, commessi nel volgere di sole due settimane a cavallo tra i mesi di gennaio e febbraio scorsi:
– Un furto da 600,00 euro perpetrato ai danni di un’azienda lattiero-casearia saviglianese presso cui la donna, approfittando della pausa pranzo dei dipendenti, si era introdotta all’interno rubando il contenuto del registratore di cassa. Sul posto intervenivano i carabinieri della Stazione di Scarnafigi (CN) che, analizzando le immagini della videosorveglianza, avviavano le indagini individuando la pregiudicata sinti torinese.
– L’attività è proseguita poi da parte dei carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo che hanno individuato i tre indagati quali autori di un furto a casa di un pensionato 84enne a Montezemolo (CN). Alla vittima i tre, spacciandosi per dipendenti di una società di erogazione del gas, erano riusciti a portare via 500,00 euro in contanti, monili in oro e vari preziosi. Sempre gli stessi, pochi giorni dopo, avevano tentato, questa volta però senza riuscirci grazie alla prontezza delle vittime che non hanno soggiaciuto alle loro richieste avvertendo i carabinieri, a Millesimo (SV), ai danni di un pensionato 92enne e di una donna 78enne, tutti e due soli in casa.
Indagini dei carabinieri come questa si ripetono ad un ritmo incalzante, l’impegno sul fronte del contrasto ai reati predatori in danno di anziani è al massimo livello. Essi infatti, nel caso restino vittima di un reato, al di là del danno patrimoniale, subiscono un forte impatto emotivo che si trascina anche dopo l’evento e comporta stati d’ansia, diffidenza generalizzata verso gli altri ed ulteriori difficoltà relazionali.
L’Arma infatti, oltre che con l’azione investigativa volta a contrastare questo tipo di reati, svolge ripetute campagne informative rivolte proprio agli anziani. Basti pensare che, solo nel corso dell’anno 2015, i carabinieri hanno incontrato nei 250 comuni della provincia Granda 5400 anziani ai quali hanno fornito consigli ed ogni utile informazione su come evitare furti, truffe, rapine ed ogni altro reato.
c.s.