Presentata dal deputato del Pd Mino Taricco al Ministro delle politiche agricole, alimentarie e forestali un’interrogazione per avere certezza del divieto definitivo all’uso della parola “Langhe” nella denominazione della varietà di nocciola “Tonda Gentile”, e per conoscere le iniziative formali che in tal senso il Ministero ha avviato e intende avviare.
Sulla base della Direttiva Europea 2008/90/CE relativa alla commercializzazione dei materiali di moltiplicazione di piante da frutto nella Comunità, il MIPAAF ha invitato negli anni passati Regioni e Province autonome a fornire l’elenco delle varietà di piante da frutto da inserire nel registro nazionale, accompagnate da opportuna descrizione, con il decreto legislativo 25 giugno 2010, n. 124, che recepisce la predetta Direttiva.
Nel caso del nocciolo, la Regione Piemonte proponeva l’iscrizione con la denominazione “Tonda Gentile Trilobata. Nel documento che accompagnava la proposta si chiariva la necessità che non comparisse nel nome della varietà il riferimento topografico “Langhe”.
Il vietare l’uso, nel nome della varietà, del riferimento territoriale “Langhe” è risultato necessario per evitare che si potesse creare una situazione di confusione nei consumatori, che potevano essere indotti erroneamente a pensare che tutta la produzione ottenuta da quella varietà di nocciolo, anche se coltivata in altri territori italiani e stranieri, qualora avesse avuto nel nome varietale il riferimento “delle Langhe”, fosse di provenienza di quel territorio.
Altra importante necessità era quello di tutelare l’I.G.P. “Nocciola Piemonte”, riconosciuta ai sensi del Regolamento (CE) n. 510/2006, che già nel 2006 avevano chiesto ed ottenuto dal competente Ministero argentino, la modifica della denominazione “Tonda Gentile delle Langhe”, allora iscritta presso il registro tenuto dall’Istituto Nacional de Semillas, in “Tonda Gentile” proprio per evitare i rischi cui si è fatto riferimento.
Nel 2007 l’Organizzazione di Produttori Piemonte Asprocor per lo stesso motivo aveva presentato domanda di registrazione presso l’ “Ufficio comunitario delle varietà vegetali” della predetta varietà con la denominazione “Tonda Gentile”, poi variata in “Tonda Gentile Trilobata”, in quanto la denominazione proposta, in quanto parzialmente omonima della varietà “Tonda gentile romana” che risultava già registrata in Argentina, era stata ritenuta inammissibile dal predetto Ufficio comunitario.
Tra l’altro l’articolo 6 del Regolamento CE N. 637/2009 della Commissione del 22 luglio 2009, che stabilisce le modalità di applicazione per quanto riguarda l’ammissibilità delle denominazioni varietali delle specie di piante agricole e delle specie di ortaggi stabilisce i casi in cui si ritiene che una denominazione varietale possa indurre in errore o creare confusione e tra questi è compreso al paragrafo 1 lettera f) il caso di: “un nome geografico che potrebbe fuorviare il pubblico riguardo alle caratteristiche o al valore della varietà”.
Ci spiega nel dettaglio il deputato Taricco: «Risulterebbe che il CIVI ITALIA, Consorzio Nazionale Vivaisti che associa consorzi vivaistici operanti su scala nazionale, si starebbe occupando della realizzazione di un progetto nazionale per la qualificazione del materiale vivaistico del nocciolo e che avrebbe inviato ai Vivai Piemontesi aderenti al progetto sopra menzionato i cartellini da apporre sulle piante di nocciolo da commercializzare con la menzione “Tonda: gentile Langhe sinonimo Tonda Gentile Trilobata”.
Risulterebbe, inoltre, che ad oggi il Ministero non sia ancora intervenuto per impedire la messa in commercio di piante di nocciolo con cartellini con questa menzione che rischia di generare errata informazione al futuro consumatore, inducendolo ad acquistare un prodotto credendolo proveniente dal territorio citato nella denominazione varietale.
Al contrario, va attuato un processo di attenta tutela a favore della varietà Tonda Gentile”, anche a livello comunitario. Vanno anche ascoltate e seguite le giuste rivendicazioni dei produttori che vogliono evitare che il nome di un territorio importante come quello delle Langhe rischi di essere associato ad un prodotto coltivato al di fuori di questa zona.
L’obiettivo della interrogazione è proprio quello di coinvolgere con atti concreti e con scelte formali le istituzioni italiane e conseguentemente quelle europee per attivare un percorso giuridicamente chiaro che vada a tutelare i diritti dei consumatori e dei produttori del territorio».
Nell’interrogazione si richiede pertanto che il Governo intraprenda azioni mirate per bloccare la distribuzione di cartellini da apporre sulle piante di nocciolo da commercializzare con la dicitura “Tonda : Gentile Langhe sinonimo Tonda Gentile Trilobata”; per tutelare la denominazione «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» che designa il frutto della varietà di nocciolo «Tonda Gentile Trilobata » coltivato nel territorio idoneo della Regione Piemonte definito nel disciplinare; per bloccare le registrazioni di “Tonda Gentile delle Langhe” e chiederne la revisione qualora già effettuate, sia in paesi della UE che in altri paesi.
Conclude Taricco: «Vogliamo tutelare i produttori piemontesi evitando il rischio di compromettere il lavoro di qualificazione territoriale connesso alla coltivazione corilicola che hanno perseguito negli anni anche con il percorso di riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte». Tutto il settore corilicolo piemontese va protetto, si tratta di un settore di qualità che altrimenti rischia di essere svilito e penalizzato, con forti ripercussioni sull’economia regionale e pesanti ricadute sul territorio».