Nell’ambito dell’Assemblea Nazionale di Confcooperative “Protagonisti al servizio del Paese”, che si è svolta a Roma il 4 e il 5 maggio u.s. e che ha visto anche il rinnovo della cariche con la conferma alla Presidenza di Maurizio Gardini, importanti ruoli sono stati affidati, per il mandato appena iniziato, a cooperatori cuneesi.
Nel Consiglio Nazionale di Confcooperative sono stati rinnovati gli incarichi a consigliere a Domenico Paschetta, lagnaschese, presidente di Confcooperative Piemonte, di ACI Piemonte e dell’OP Ortofruit Italia, e a Mario Tommaso Abrate, di Genola, presidente di Fedagri Piemonte, vicepresidente di Fedagri Nazionale e presidente del Gruppo Dialogo Civile Latte. Nuovo incarico di Consigliere nazionale per il saviglianese Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo e direttore della cooperativa ORSO. Nominato nel Collegio dei Probiviri il cuneese Giovenale Gerbaudo, storico cooperatore avendo ricoperto le cariche, oltre che di parlamentare, di presidente di Confcooperative Cuneo e di Confcooperative Piemonte e di membro, per diversi mandati, del Consiglio Nazionale di Confcooperative.
Dall’Assemblea Nazionale sono emersi importanti dati sul ruolo della cooperazione in questi anni di crisi e di stagnazione economica, nonché di riorganizzazione amministrativa e sociale. Oltre 48.000 nuovi posti di lavoro creati tra il 2007 e il 2015 pari al +10,1% rispetto al 2007 (528.780 dicembre 2015 – 480.253 dicembre 2007), dato ancora più significativo se rapportato al trend nazionale. Nello stesso periodo nel Paese il numero di occupati si è ridotto del 2,4% passando da 23.048.000 a 22.492.000 (stock occupati serie storica Istat 29 aprile 2016). Il 75% degli occupati nelle imprese aderenti a Confcooperative ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato (nelle grandi cooperative saliamo all’85%).
L’occupazione e la governance si tingono sempre più di rosa. È donna, infatti, il 60,8% degli occupati. Donne in ascesa anche nella governance delle cooperative dove rappresentano il 26,3% rispetto al 16% degli altri modelli d’impresa. Tra i soci le donne sono il 40%. La dinamica socioeconomica delle imprese si riflette anche nella governance di Confcooperative, che ha un direttore generale donna e due vicepresidenti su cinque. Oltre a essere motore di pari opportunità le cooperative si dimostrano ascensore sociale per i giovani e gli stranieri. In una cooperativa su 3 nel cda c’è almeno un under 35, mentre gli stranieri rappresentano il 15% dell’occupazione complessiva (dati che emergono dal Bilancio di Sostenibilità di Confcooperative).
Il fatturato è di 66 miliardi di cui 5,9 arrivano dall’export, +43% rispetto agli anni precrisi a dimostrazione del fatto che le politiche di aggregazione e di crescita dimensionale hanno permesso alle imprese di utilizzare l’export come leva anticrisi. Sono 800 le cooperative che esportano abitualmente e sono concentrate principalmente nell’agroalimentare: Centro Nord Europa, Usa, Canada, Cina, Giappone e Australia le principali destinazioni.