Un dibattito di quasi due ore ha tenuto banco nel Consiglio Comunale di Bra, che nella sala “Achille Carando” del Palazzo municipale ha visto oggi in discussione una variabile parziale al piano regolatore vigente, dettata da alcuni errori evidenziati nella ripartizione urbanistica e dalla necessità di intervenire al fine di rendere l’apparato normativo più chiaro.
Una variante strutturata in più elaborati, e proprio uno di questi è risultato estremamente controverso, tanto da spingere il Consiglio a una votazione ulteriore per scorporarlo dal restante programma di interventi. Si tratta della proposta di attuare un cambio di destinazione d’uso dello storico Palazzo Garrone, al fine di tamutarlo in struttura turistico ricettiva. Un’eventualità che ha portato i consiglieri a scontrarsi, tra chi vedeva in questa iniziativa un importante mezzo di valorizzazione della città, e chi si opponeva per salvaguardare un patrimonio dell’intera cittadinanza. Su richiesta del Consigliere Tripodi si è quindi giunti al voto da tutti condiviso di scindere la variabile riguardante Palazzo Garrone dai restanti interventi, variabile che ha visto 12 votanti su 16 esprimersi favorevolmente, mentre sono stati 15 i voti favorevoli alla variazione parziale dei restanti punti del piano regolatore.
Sul punto caldo, riguardante Palazzo Garrone, il primo ad esprimersi è stato il capogruppo del Partito Democratico Alberto Bergesio “Nell’ultima commissione urbanistica è stato proposto il cambio di destinazione per un edificio di pregio della nostra città, Palazzo Garrone. E’ stato proposto di valutarne il cambio di destinazione d’uso a turistico ricettivo. La proposta è stata approvata ad ampia maggioranza in seduta e questa variazione è entrata nella variante. Sono dell’idea che il comparto turistico di qualità debba diventare il traino del nostro territorio. Quello turistico è un settore in crescita, fa registrare spese giornaliere importanti, quindi è necessaria una politica turistica importante che sappia offrire strutture adeguate, per poter accogliere tutto il turismo, anche quello che richiede standard elevati. Sicuramente stiamo parlando di un gioiello, di un pezzo pregiato che dovrà essere valorizzato con un bando adeguato, per questo chiediamo che l’imprenditore che vorrà effettuare l’investimento si impegni a non scinderlo dalla città ma si adoperi per studiare una soluzione che consenta ai braidesi di continuare a godere degli spazi di questo storico palazzo”. Il capogruppo di Forza Italia Massimo Somaglia si è detto favorevole a questo tipo di intervento “Già il fatto che si porti una variante al Piano Regolatore mi riempie di gioia perchè in un momento economicamente drammatico come quello che stiamo vivendo trovare dei privati che vogliano investire dei mezzi finanziariper migliorare le caratteristiche edilizie della nostra città non può che farmi piacere,perchè fa si che entrino in circuito delle risorse finanziarie che permettono un sollievo alla situaizione economico sociale della nostra città. Per qanto riguarda Palazzo Garrone, se ci sarà un’iniziativa di privati non può che trovarci favorevoli, perchè secondo noi se ci sono dei problemi a livello logistico di uffici comunali, questi non possono trovare soluzione in Palazzo Garrone, perchè questo richiederebbe un intervento molto importante che probabilmente l’amministrazione pubblica non può permetterselo. Mi viene da portare un esempio, ricordando che la Venaria Reale ospita in uno dei suoi piani nobili un rinomato ristorante, quindi non mi scandalizza il fatto che un così importante palazzo che rimarrà comunque pubblico, possa ospitare una struttura ricettiva”
Estremamente chiaro il sindaco Bruna Sibille, che così risponde a chi propone di sposatare nei locali di Palazzo Garrone alcuni uffici comunali piuttosto che vederlo tramutato in un albergo di lusso “E’impensabile spostare l’ufficio del sindaco e quello della Giunta dal luogo in cui è. Il sindaco si sposta per ricevere persone che hanno particolari esigenze al piano degli uffici dello stato civile. Non esiste un palazzo del ‘700 bello come il nostro Municipio, che non abbia delle problematiche, problemi ai quali abibamo cercato di porre rimedio visto che la precedente amministrazione ci aveva lasciato un edificio senza accesso per disabili. L’idea di destinare Palazzo Garrone a struttura ricettiva deve essere chiara: chi sostiene questa idea pensa che Bra abbia delle potenzialità dal punto di vista turistico ricettive in grado di utilizzare questo palazzo, che resterà comunque di proprietà comunale, ed occorre non fare del terrorismo quando si fanno i bandi; i bandi si fanno con dei paletti, fissando delle fidejussioni, così facendo si valorizza un patrimonio comunale tramutandolo in un elemento che puo dare elementi di rendimento e al tempo stesso lo si mantiene in proprietà comunale. Questa è una certezza perchè nessuno di noi ha mai pensato di mettere in vendita Palazzo Garrone. Si tratta di un’operazione che non ha il valore di svendere, di privatizzare, di non porre attenzione alle questioni comunali. Si farebbe credo un difetto al mio modo di lavorare e al modo di lavorare di questa amministrazione”.
Estremamente diretto, infine, il capogruppo di Bra Domani Davide Tripodi, dal quale è partita la proposta accolta dalla maggioranza di valutare a sè il capitolo Palazzo Garrone “Nulla da dire su tutto quello che è stato l’iter all’interno della commissione urbanistica e nulla abbiamo da dire come gruppo per la quasi totalità delle osservazioni che durante la commissione urbanistica si è riuscito a analizzare in maniera trasparente, nell’interesse dell’intera nostra città per interventi che spero con tutto il cuore possano dare e essere volano per un riinizio della nostra economia cittadina. La nostra richiesta è quella di sdoppiare la votazione, per il semplice fatto che sinceramente ho sentito parlare di bandi, di garanzie future su quelo che potrebbe essere Palazzo Garrone, ma la cosa che deve essere chiara è che noi non vogliamo avere bandi, non vogliamo avere garanzie future di quello che sarà Palazzo Garrone, noi vogliamo che questo palazzo, che per sua natura, per la sua posizione rappresenta un patrimonio per Bra, rimanga alla cittadinanza, magari ospitando uffici pubblici, facendo sì che ogni cittadino in qualche modo si possa sentire proprietario di quel palazzo e non abbia dei limiti all’ultilizzo di quella struttura”.
Alice Ferrero