Dopo oltre un anno di indagini il sindaco di Argentera, Giavelli Arnaldo, è stato arrestato dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cuneo unitamente all’imprenditore Massano Giuseppe, amministratore della Massano S.r.l. di Montanera.
Entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari in esecuzione di due ordinanze emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Cuneo a conclusione di complesse indagini relative a due procedimenti penali riguardanti la turbativa di numerose gare d’appalto per lavori pubblici svoltesi nell’Italia Nord Occidentale, a cui hanno partecipato la Massano S.r.l. ed altre imprese con sede in provincia di Cuneo, Pavia e Brescia.
In particolare, per il Giavelli si tratterebbe di due gare d’appalto indette dal Comune di Argentera: la prima a seguito del finanziamento, per circa un milione di euro, ottenuto dal Comune nell’ambito del programma denominato “6000 Campanili” e la seconda per la ristrutturazione della sede comunale. Alla prima gara d’appalto ha partecipato anche la Massano S.r.l..
Dalle indagini sarebbe emerso che, per fare in modo che le gare si concludessero con l’aggiudicazione dei lavori da parte della società Alpi Costruzioni di Vinadio, di cui sono soci ed amministratori la moglie ed il suocero del Giavelli, il sindaco avrebbe fatto invitare solamente determinate imprese con le quali veniva concordata la percentuale di ribasso da indicare nell’offerta. Presso la Massano Srl è stato sequestrato un documento, in parte manoscritto, che indicava proprio le modalità di partecipazione alla gara e la percentuale da indicare.
In merito al coinvolgimento della Massano Srl gli accertamenti hanno avuto origine da un tentativo di occultamento di molteplici documenti, sventato dalle Fiamme Gialle durante un controllo contabile, relativi alla partecipazione della società ad appalti per lavori pubblici. Poiché il tentativo non aveva avuto successo, il Massano, pochi giorni dopo l’inizio del controllo, mediante l’effrazione dei sigilli apposti alla documentazione cautelata ed oggetto di esame da parte della Guardia di Finanza, avrebbe tentato nuovamente, ed invano, di sottrarre i documenti in trattazione.
Il successivo approfondito esame di quanto acquisito e sequestrato, ha permesso agli ispettori di contestare alla Massano Srl la mancata dichiarazione di redditi per oltre 2.000.000 di euro ed IVA dovuta per oltre 200.000 euro.
Oltre alle violazioni fiscali, dai documenti sequestrati e dalle successive attività di indagine effettuate acquisendo ulteriore documentazione presso le stazioni appaltanti, sottoponendo a perquisizione le sedi delle imprese coinvolte ed intercettando le conversazioni telefoniche delle persone indagate, è emerso che Massano Giuseppe, in concorso con altri imprenditori avrebbe agito turbando quattro gare d’appalto indette nel 2014 dai Comuni di Moncalieri, Entracque, Vigevano e Milano.
Sono scattate, così, anche per Massano Giuseppe, le manette poiché recidivo per analoghi reati.
L’operazione delle Fiamme Gialle si inserisce in un più ampio contesto operativo che vede la Guardia di Finanza sempre più impegnata nel settore della lotta alla corruzione ed al controllo della Spesa Pubblica nazionale.
c.s.