Riceviamo e pubblichiamo dall’Associazione “Cittadini per Passione”. A seguito della seduta della Commissione Statuto e Regolamenti del Consiglio Comunale di Cuneo del 17 maggio, il Comitato per i Referendum locali sul teleriscaldamento e sulla partecipazione ha deciso di interpellare direttamente gli uffici comunali per verificare quanto dichiarato dalla maggioranza consiliare.
Nel corso della riunione, infatti, si è sostenuto che solo ricorrendo a “esperti esterni” o addirittura a “docenti universitari” sarà possibile adeguare il Regolamento sulla Partecipazione.
Il Comitato Referendario si rivolge direttamente agli uffici del Comune per capire se “vi sia realmente una carenza di professionalità e competenze tale da non permettere il semplice adeguamento di un regolamento allo Statuto – un’operazione che è prassi comune anche negli enti locali più piccoli e di cui vi sono innumerevoli esempi anche per quanto riguarda lo specifico tema dei Referendum abrogativi e propositivi”.
Considerato il fatto che l’inadempienza in questione dura ormai dal 2012, il Comitato referendario chiede inoltre ai responsabili degli uffici se “il pluriennale ritardo con cui tale questione viene approcciata dipenda da una inerzia specifica delle strutture di loro gestione o non sia invece dovuto al fatto che non sia mai stato ad esse affidato, da parte dell’Amministrazione comunale, uno specifico mandato a lavorare in tal senso”.
La lettera è indirizzata al Segretario Generale Corrado Parola, al Dirigente dell’Ufficio Affari Legali Stefania Bosio e al Responsabile dell’Ufficio Affari Istituzionali Daniela Meriggio.
Di seguito, il testo integrale della lettera.
Oggetto: Adeguamento del Regolamento di Partecipazione allo Statuto del Comune di Cuneo.
Nella giornata di ieri 17 maggio, nel corso della seduta della Commissione Statuto e Regolamenti del Consiglio Comunale di Cuneo, gli esponenti della maggioranza consiliare, a fronte della richiesta – che data ormai dal 2012 – di adeguare il Regolamento sulla Partecipazione allo Statuto comunale per ciò che attiene agli istituti del Referendum abrogativo e propositivo, hanno dichiarato che sarà necessario il coinvolgimento di “esperti esterni”, se non di “docenti universitari”.
A fronte della sicura dilatazione dei tempi della procedura e dei possibili costi aggiuntivi che tale percorso comporterebbe rispetto a un lavoro svolto da dipendenti anche riconosciuto in termini di produttività, con la presente chiediamo formalmente se, all’interno dell’organico in forza all’amministrazione in indirizzo, vi sia realmente una carenza di professionalità e competenze tale da non permettere il semplice adeguamento di un regolamento allo Statuto – un’operazione che è prassi comune anche negli enti locali più piccoli e di cui vi sono innumerevoli esempi anche per quanto riguarda lo specifico tema dei Referendum abrogativi e propositivi.
Chiediamo altresì ai responsabili degli uffici in indirizzo se il pluriennale ritardo con cui tale questione viene approcciata dipenda da una inerzia specifica delle strutture di loro gestione o non sia invece dovuto al fatto che non sia mai stato ad esse affidato, da parte dell’Amministrazione comunale, uno specifico mandato a lavorare in tal senso.
Ringraziando per l’attenzione, si richiede una risposta scritta nei tempi e nei modi previsti dalla normativa sul procedimento amministrativo.
Cordialmente,
per il Comitato referendario
Referendum locali 2016
Dario Chiapello