Home Langhe e Roero Bra: al Salone del Libro per Ragazzi assegnato il Premio Arpino 2016

Bra: al Salone del Libro per Ragazzi assegnato il Premio Arpino 2016

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Oltre 15 mila visitatori, più di 3 mila partecipanti ai laboratori proposti nei cinque giorni di evento, 11 mila libri per ragazzi tutti da sfogliare, 28 pellicole di animazione proiettate: è stato un grande Salone del Libro per Ragazzi quello che si è chiuso domenica 22 maggio 2016 a Bra.

Tradizionale conclusione della rassegna dedicata quest’anno, nella sua 17^ edizione, al tema della fantasia e a Walt Disney, è stata l’assegnazione del Premio nazionale “Giovanni Arpino” e del Premio “Beppe Manassero”, dedicato alla figura del maestro.

 

Sono stati proprio i ragazzi, rappresentati del Consiglio comunale dei ragazzi, a decretare i vincitori 2016 del concorso letterario nazionale. Per la categoria “scuole primarie” (6-11 anni) il primo premio è stato assegnato a “Irena Sendler. La vita dentro un barattolo” di Sara Cerri, “racconto di che si legge con facilità e ci regala una storia di coraggio, di generosità, di eroismo, una storia di umanità che è bene portare con noi nel futuro”. Secondo classificato “L’isola dei conigli” di Dazzi Zita, libro ambientato in un luogo immaginario “che somiglia molto all’odierna Lampedusa e che insegna a collaborare e a non giudicare dall’apparenza”. A trionfare nella categorie “scuola secondaria di primo grado” (12-15 anni) “Hania – il cavaliere di luce” di Silvana De Mari, “fantasy che affascina e rapisce fin dalle prime pagine”, mentre al secondo posto si è piazzata Mitali Perkins con “I ragazzi di bambù”, “libro coraggioso che narra di una forte amicizia tra due ragazzi di origini birmane, i quali affrontano insieme le sofferenze e le crudeltà di una guerra civile”.

 

Il Premio “Beppe Manassero – Città di Bra”, dedicato alla figura del maestro elementare, è stato invece assegnato a Mario Tagliani, maestro nel carcere minorile “Ferrante Aporti” e autore de “Il maestro dentro”, una lunga storia ambientata nell’Istituto penale per minori di Torino, “dove più che insegnare è necessario educare, aiutando a far uscire la parte viva di sé che i ragazzi credono dimenticata o inesistente”. (em)

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