“La stagione era partita nel miglior modo possibile con la doppia vittoria al Ciocco, Poi la gara sfortunata di Sanremo, dove non ho raccolto nulla per l’indisposizione fisica del mio navigatore Enrico Ghietti, e poi il Targa Florio corso in difesa, su prove speciali che non conoscevo”.
Giorgio Bernardi scorre il rosario delle sue gare stagionali ed ha di che rammaricarsi. “Quest’anno tutto sembrava funzionare a dovere, con la squadra che rispondeva la meglio, la Peugeot 208 R2B della Gliese Engineering Motorsport perfetta, una buona sintonia con Chicco Ghietti. Insomma un pacchetto che ci faceva sperare di essere ai vertici di categoria. Invece l’infortunio di Chicco a Sanremo ci ha fatto perdere terreno in classifica, mentre al Targa Florio sapevamo di dover ridurre i danni nei confronti dei due siciliani Marco Pollara, che è poi risultato velocissimo sulle strade palermitane, ed Alessandro Casella, oltre che di Giuseppe Testa che il Targa Florio lo aveva già disputato due volte” commenta il pilota saluzzese della Meteco Corse.
“Il Targa ha rappresentato anche la mia prima volta con il genovese Andrea Casalini, navigatore di grande esperienza e capacità, con cui mi sono trovato subito bene. Nonostante ciò ho faticato molto perché l’asfalto del Targa Florio è decisamente diverso da quelli che ho incontrato nella mia carriera finora. Inoltre una toccatina nella seconda prova speciale e lo spegnimento della 208 R2B in un’inversione hanno parzialmente compromesso il mio risultato, mentre nella seconda giornata mi sono ritrovato il pubblico in mezzo alla strada per l’incidente di un concorrente che mi precedeva in speciale. Nonostante ciò il bilancio della trasferta siciliana è stato positivo, perché ho fatto esperienza su un terreno che non conoscevo, e soprattutto ho vissuto un’edizione mitica della Targa Florio, la centesima, ed ho corso fra due ali di pubblico come non avevo mai visto in vita mia”.
Conclusa l’analisi del passato, Giorgio Bernardi guarda al futuro, in particolare al 23° Rally dell’Adriatico, in programma sabato 28 e domenica 29 a Cingoli (MC). “Qualcuno ha scritto che conosco già le prove marchigiane. In realtà lo scorso anno mi sono ritirato per guasto meccanico alla seconda prova, che fra l’altro quest’anno non disputiamo più. Posso dire di conoscere un chilometro scarso dell’Avenale, che quest’anno si disputa domenica. La prova che preferisco è la Santo Stefano, di poco meno di otto chilometri, ma debbo riconoscere che tutte le prove
dell’Adriatico mi piacciono. Pur essendo su terra il fondo è duro e compatto e si viaggia forte costantemente. Bisogna trovare subito il ritmo e mantenerlo per tutto il tratto cronometrato, altrimenti si paga forte. Addirittura mi piace anche la prova spettacolo del sabato sera, che si svolge nelle strade adiacenti il crossodromo di Cingoli”.
Giorgio Bernardi ha preparato bene la trasferta marchigiana. “La mia esperienza sulla terra si risolve con la partecipazione, sfortunata, all’Adriatico dello scorso anno, ed al successivo Rally di San Marino, gara in cui mi sono tolto parecchie soddisfazioni. Ho poi disputato a novembre la Ronde del Balcone delle Marche che ho concluso in terza posizione di classe. Dopo sei mesi di inattività era necessario fare alcuni test per riprendere confidenza sulle strade bianche, ed è un lavoro che abbiamo svolto con i tecnici della Gliese Engineering Motorsport e con Andrea
Casalini che sarà il mio compagno di avventura anche per la prossima gara del CIR Junior. Le premesse per far bene ci sono tutte ed anche se ci ritroveremo a dover lottare con altri 13 concorrenti sono estremamente fiducioso di ottenere un buon risultato” conclude il 23enne di Martiniana Po, ansioso di mettere il casco in testa e scattare nella prima prova speciale di sabato mattina.
c.s.