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Chiusura Cinelandia, parla il sindaco Beretta: “Delusione e stupore, andrò a Cantù per vederci chiaro” | Attualmente le motivazioni restano avvolte nel mistero: “Non risultano vendite o variazioni della destinazione d’uso”

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Faremo il possibile per provare a far rientrare questa decisione“: così il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta si esprime sulla decisione di chiudere la multisala Cinelandia il 14 giugno.

Come ho preso la notizia? – spiega il primo cittadino – Con delusione e stupore. Nessuno ci ha avvertiti: per carità, le aziende si comportano in modo autonomo e fanno le loro scelte, però a noi non è arrivata nessuna comunicazione“.

 

Le motivazioni che sarebbero alla base della decisione da parte della proprietà restano avvolte nel mistero, anche per Beretta: “E’ difficile capire – ammette –, non penso che la scelta sia dovuta a disguidi e attriti con i vicini, ma non so quali siano le vere ragioni. Loro hanno fatto riferimento a rapporti con enti in generale, ma io non so quali siano questi enti. Di certo le dichiarazioni hanno ingenerato confusione e polemiche che potevano essere evitate, magari con degli incontri precedenti. Così la cosa diventa ingestibile, siamo tutti preoccupati, e poi ci sono 18 posti di lavoro più i 5 dell’indotto. Parliamo di famiglie e di criticità importanti“.

 

Cosa vorranno fare i proprietari della multisala, è un’altra domanda che per il momento non ha una risposta. Anche per questo il sindaco Beretta presto andrà a Cantù, dove c’è la sede del gruppo Cinelandia, per parlare di persona con l’amministratore delegato Paolo Petazzi: “Ho cercato più volte di mettermi in contatto con lui – spiega – e sono riuscito tramite una sua responsabile ad avere un incontro per martedì prossimo a Cantù. Mi auguro che ci siano ancora i margini di manovra per un ripensamento dell’azienda: il mio viaggio è in questo senso, faremo il possibile perché possano cambiare idea. Anche perché la scelta, al di là della repentinità, non credo che sia dettata da accordi già prefigurati. A noi al momento non risultano vendite né una variazione della destinazione d’uso: c’è un po’ di mistero e per questo voglio parlare con questa persona e cercare di capire come stanno le cose, credo di averne il diritto da primo cittadino. Magari si possono prendere altre decisioni, come per esempio aprire solo alcune sale. Vedremo. Quello che è certo è che perdere Cinelandia significherebbe perdere una realtà molto importante per tutto il territorio, un punto di riferimento e di ritrovo sociale cruciale. E poi sarebbe deleterio anche per altre aziende vicine che proprio grazie a Cinelandia lavorano“.

 

GDS

In foto il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta

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