Secondo appuntamento del Voxonus valle Bronda, Itinerari in musica, sabato 25 giugno alle 21.15, Antica Abbazia dei SS Pietro e Colombano, ad ingresso gratuito. Titolo “Il Barocco veneziano”, solista all’oboe Fabio D’Onofrio.
Il “Voxonus” è un brand dell’Orchestra Sinfonica di Savona che vuol dire produzione di musica barocca e classica del ‘700 con strumenti originali e con prassi filologica. Sotto l’interesse dei paesi della valle Bronda, cioè Castellar, Pagno e Brondello, organizza un evento, spalmato su più mesi, che nei singoli momenti musicali si lega al ritmo della natura e della terra. Voxonus intende valorizzare la valle, la sua storia, la cultura, le sue eccellenze artistico-architettoniche ed enogastronomiche. La manifestazione nasce assieme ai tre Comuni, alla Regione Piemonte e col patrocinio dell’Unione Montana dei Comuni del Monviso. Col sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, di un privato come Sedamyll, e con l’aiuto di Agri Valle Bronda, Ortofruit Italia, consorzio Ramassin del Monviso, Mele di valle Bronda, consorzio Colline Saluzzesi, ass.ne “la Torre Brondello”, Banca Generali-Private Banking, Banca Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, colorificio Athena, e ristorante “La torre” di Brondello. Da sottolineare che il progetto Voxonus nasce dall’esperienza di successo che si tiene, da 5 anni, nel territorio di Albissola Marina e Superiore. Non si escludono futuri scambi culturali tra le due realtà.
Il concerto sarà ospitato in un luogo di grande pregio storico-artistico come l’Abbazia, fondata nel’VIII secolo. Il programma offre uno sguardo d’insieme notevole e, nei limiti di tempo, esaustivo per un’esemplificazione dello stile veneziano all’epoca di Vivaldi. Tutti i compositori sono contemporanei, nati nello spazio di 7 anni l’uno dall’altro. I due concerti di Vivaldi vengono entrambi dall’importante raccolta dei fondi Renzo Giordano, posseduti da Giacomo Durazzo (1717-1794), ambasciatore della corte viennese presso la Repubblica di Venezia, e dal 1930 custoditi alla Biblioteca Nazionale di Torino. Questi concerti furono composti tra il 1720 e il 1725, sono da pensare scritti dal prete rosso per essere eseguiti dalle orfanelle del pio Ospedale della Pietà di Venezia, di cui viene ufficialmente nominato “Maestro de’ Concerti” il 2 giugno 1715. I brani presentati sono esemplari del concetto vivaldiano del concerto, fra i suoi maggiori contributi al “genere” del concerto barocco. Il “Madrigalesco” può rientrare in quella che viene chiamata la musica “a programma” di Vivaldi, la stessa di cui fanno parte le 4 stagioni ed altri brani (esempio il Gardellino, la Caccia, la Notte) descrittivi, o meglio, evocativi della natura, degli animali ecc. Il concerto per oboe in re minore di Albinoni fa parte della raccolta dei 12 Concerti a cinque, Op.9, del 1722. L’opera 9 è dedicata a Massimiliano Emanuele II, Elettore di Baviera, il quale lo invitò a Monaco per dirigere i concerti durante le celebrazioni per le nozze del Principe Elettore Carlo Alberto di Baviera con Maria Amalia d’Asburgo, figlia dell’ultimo Imperatore Giuseppe I. Anche Albinoni, contemporaneo di Vivaldi, adotta la “nuova” forma in tre movimenti di cui uno lento centrale. Si tratta probabilmente di uno dei suoi concerti più noti e va ricordato che l’oboe, come sviluppato dai fratelli Hotteterre, era ancora uno strumento “nuovo”, emergente (proprio Albinoni scrisse i primi concerti italiani per oboe). L’opera 5 fu pubblicata nel 1705. Il concerto n.5 di quest’opera è davvero notevole. Di non facile attribuzione, finalmente si indica in Alessandro Marcello (e non al fratello minore anch’esso noto compositore, Benedetto) l’autore del concerto per oboe e archi in re minore, pubblicato nel 1716. Rimane anche la sua opera più famosa, già al tempo dato che Johann Sebastian Bach ne fece una trascrizione per clavicembalo (BWV 974). Il secondo movimento, l’Adagio, divenne popolarmente famoso per il suo uso nel film “Anonimo veneziano” del 1970, ripreso poi anche in altre pellicole e, addirittura trascritto in canzone (“Adagio veneziano”) da Massimo Ranieri. Insomma un brano che rimane una vera icona del Barocco veneziano. Non poteva mancare in questo programma una “chicca”: un concerto a 4 in re minore di Evaristo Felice Dall’Abaco.
Info: Orchestra Sinfonica di Savona, 019 824663, www.orchestrasavona.it, facebook: Voxonus