Dopo mister Fabrizio Viassi, la nostra rubrica itinerante dedicata ad Euro 2016 incontra un altro tecnico, di recente (e forse anche in futuro) protagonista nella provincia Granda: Massimo Gardano.
Anche lui, infatti, era presente a Lione lo scorso lunedì, per assistere al primo meritato successo dell’Italia di Antonio Conte contro il Belgio.
Mister, banalmente, com’è stata l’Italia?
Una bella squadra, che ha giocato una bella partita. Mi sono divertito. Di certo, l’effetto sorpresa di una squadra che affronta una nazionale che sembrava più forte sulla carta rende sempre bene a tutti i livelli ed ha sicuramente aiutato la nostra nazionale a giocare con maggiore tranquillità. Poi credo che a dispetto di quel che si poteva pensare di Conte, allenatore più da club che da nazionale, si sono viste un sacco di giocate a memoria. Un’ottima partita, insomma, con tante belle cose da vedere. Abbiamo avuto un ottimo approccio, un ottimo modo di interpretare la sfida e di proporci contro una nazionale ricca di talento.
Venerdì, poi, è arrivato il successo-qualificazione contro la Svezia, con qualche sofferenza in più…
E’ stata una gara più complessa, certamente giocata con maggiori difficoltà, contro una squadra che preferiva aspettare le giocate azzurre. Ad ogni modo è arrivato un successo importante.
Mai forse ci si sarebbe aspettati una qualificazione dopo appena due turni. Quanto è grande il merito di Conte?
Secondo me il 90% del merito è dell’allenatore che ha creato una squadra, convocando anche giocatori diversi da quelli che avrebbero convocato altri tecnici: “suoi” uomini come Pellè, Ghiaccherini ed Eder sono stati decisivi, ovviamente con i quattro uomini della difesa, da cui però nessuno avrebbe avuto il coraggio di prescindere. Passare il turno è già stato un discreto risultato, soprattutto tenendo conto delle molte affermazioni degli “esperti” che ci davano come non all’altezza per la manifestazione. Dai quarti di finale in poi sarebbe tutto di guadagnato.
Mister Fabrizio Viassi, prima di lei, ha fatto notare come a livello logistico ed organizzativo Lione e la Francia tutta non fossero realmente all’altezza dell’evento. Conferma?
Assolutamente sì: ho visto una città molto poco organizzata, impreparata per una manifestazione di queste dimensioni. La partita è stata relativamente molto tranquilla anche con i tifosi belgi ma voglio pensare che se ci fossero state due tifoserie non tranquille avrebbero cambiato le cose, perché di fatto eravamo tutti insieme: hanno dato un parcheggio per macchine e bus a tre chilometri dallo stadio e da lì trasportavano tutti indistintamente verso il luogo della partita. Io, che ho vissuto le esperienze di Italia ’90 e di Torino 2006 posso confermare: noi eravamo molto più organizzati.
Infine, una chiusura sul suo futuro. Qualche novità? Ci spiega meglio della questione che sta muovendo molti tecnici legata a presunti sponsor “portati”da alcuni allenatori quando cambiano squadra?
Il ragionamento è molto semplice: io ed alcuni altri nella vita siamo sempre stati per i discorsi meritocratici. Faccio un esempio su un nome già citato: Viassi è andato a Fossano rimettendosi in gioco, trovando una società con cui ha costruito una buona simbiosi ed ha vinto il campionato, esclusivamente perché lo meritava. Molti altri, invece, senza evidenti meriti sportivi, cosa sotto gli occhi di tutti, riescono comunque sempre a trovare una sistemazione. Ci sarà una ragione no? Io ho avuto la fortuna ed il piacere di lavorare per tre anni fuori dal Piemonte, e so che fuori non è così. Per quanto riguarda il mio futuro, invece, non c’è nessun discorso avanzato con una società precisa.
Nessun riferimento, quindi, ad una chiacchierata di cui si vociferava con il Cuneo. Non potrebbe essere proprio Gardano, allenatore con un’ottima conoscenza del territorio e pronto a costruire (come già dichiarato ai nostri microfoni) l’uomo giusto per guidare un eventuale Cuneo giovane in Serie D? Solo il futuro saprà darci una risposta.
Carlo Cerutti