Riceviamo e pubblichiamo dal Coordinamento Regionale di FLP Ecofin – Agenzie Fiscali in merito alle chiusure, forse scongiurate, degli uffici di Acqui Terme e Savigliano.
Nel corso della riunione svoltasi il 20 giugno a Roma, presso la sede centrale dell’Agenzia delle Entrate abbiamo appreso che per l’anno in corso non sarebbero più previste le chiusure degli Uffici Territoriali di Acqui Terme e Savigliano, chiusure annunciate, dalla stessa Direzione Centrale con nota del 24/03/2016 entro la fine del 2016. La notizia ci ha certamente rallegrato, in quanto dimostra la bontà delle argomentazioni di quanti, FLP in testa, ritengono che una vera spending review si realizzi, non attraverso una generalizzata chiusura di uffici, ma, piuttosto, sia per mezzo di una attenta opera di riduzione dei canoni di locazione – magari prendendo in uso immobili dismessi di altre PP.AA. – sia di riconversione e trasformazione degli Uffici, mantenendo, però, gli attuali livelli di presenza sul territorio.
Operazioni che consentirebbero di non gravare sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori e di non caricare l’utenza di ulteriori costi per l’ottenimento dei servizi erogati dall’Agenzia: si pensi, ad esempio, ai costi di trasporto o alle parcelle per i professionisti. “Visto il comportamento contraddittorio, e considerato lo stato di confusione che pare regnare in certi livelli dell’Agenzia, in un momento che si annuncia di cambiamento “ dichiara Michele Di Martino, coordinatore regionale FLP Ecofin – Agenzie Fiscali del Piemonte, “abbiamo deciso immediatamente di chiedere un tavolo di confronto regionale al fine di capire, realmente, quale sarà la sorte, non solo degli Uffici di Acqui e Savigliano, ma anche degli altri Uffici – Ciriè, Moncalieri, Borgomanero, Borgosesia – di cui è stata annunciata la chiusura. Siamo certamente soddisfatti della notizia, ma vogliamo esser certi che la chiusura sia stata realmente scongiurata e non si tratti di un mero rimando ad altri tempi, visti anche gli annunci del Governo su fusioni con Equitalia o i nuovi progetti di riorganizzazione presentati dall’Agenzia alle parti sindacali. Ed in questa, speriamo denegata, seconda ipotesi, vogliamo risposte sicure. I lavoratori del Fisco meritano rispetto e non possono accettare ulteriormente di essere trattati come delle mere pedine o alla stregua delle pratiche che si spostano con un trasloco.”