Per internazionalizzare dobbiamo partire da casa nostra, uniti per dar vita ad un vero e proprio ‘ Sistema Cuneo’ .
Mettere conoscenze, competenze ed esperienze a fattor comune, non potrà far altro che velocizzare i processi di crescita virtuosa sui mercati esteri di quelle imprese che saranno in grado di superare l’ irrazionale ed anacronistica paura di condividere”. È il messaggio forte lanciato dal presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo, Enrico Galleano, nel corso dell’ assemblea annuale 2016 dei giovani industriali cuneesi, svoltasi ieri – venerdì 24 giugno, ndr – nel castello di Guarene, entrata poi nel vivo con il convegno “Internazionalizzazione, si comincia da casa. Spunti e riflessioni sulle prospettive del percorso di internazionalizzazione”.
Nel suo discorso introduttivo, Enrico Galleano ha inizialmente spiegato la scelta del tema assembleare: “L’ internazionalizzazione è da sempre un fattore costitutivo del dna delle imprese cuneesi. Cuneo rimane, dopo Torino, la seconda provincia esportatrice del Piemonte con il 15,4% delle vendite regionali all’ estero”. Saper fare rete ed essere in grado di fare squadra: questa la ricetta vincente, secondo Galleano, per fare business e competere sui mercati internazionali.
“Essere presenti all’ estero è fondamentale, ma difficile soprattutto per le nostre imprese, per la maggior parte piccole, medio-piccole o poco strutturate. Il fare rete va incontro a questa esigenza offrendo l’ opportunità, alle aziende che ne fanno parte, di collaborare alla realizzazione di un efficace piano comune di internazionalizzazione. Ma la sola nostra volontà e il nostro impegno non sono sufficienti: basta vendere i nostri prodotti in modo disaggregato –ha ammonito il numero uno dei giovani industriali -. È ora di vendere il ‘ Sistema Cuneo’ , il vero talento del nostro territorio – come si è riusciti a fare, per esempio, in Trentino grazie al valore aggiunto dato da alcuni grandi marchi – richiamando l’ attenzione delle controparti straniere attraverso una comune vetrina del nostro made in Granda”. Quindi l’ appello, rivolto a istituzioni, associazioni di categoria, banche, fondazioni, Comuni e Atl, affinché ognuno si attivi fattivamente a fare la propria parte per creare un vero sistema Cuneo. A chiudere, il messaggio ai colleghi in sala, perchè si prodighino nel riprendersi il futuro, con chiaro riferimento al 65% dei giovani britannici che hanno votato per il ‘ remain’ nella Ue. L’ assemblea, aperta dai saluti del presidente di Confindustria Cuneo Franco Biraghi che riferendosi a Brexit a messo in luce come “l’ Europa sia un bene irrinunciabile”, è proseguita con una duplice tavola rotonda. Nella prima, moderati da Valter Cantino (professore ordinario di Economia aziendale all’ Università degli Studi di Torino), sono intervenuti Giandomenico Genta (presidente Fondazione Crc) che nell’ indicare aziende e imprenditori quali soggetti ideali per supportare il territorio ha chiesto ai giovani in sala di essere di stimolo alla finanza; Eugenio Puddu (referente del settore agroalimentare e socio di Deloitte & Touche Spa), che ha evidenziato i casi di eccellenza e gli scenari di crescita sostenibili mettendo in luce l’ importanza della collaborazione tra grandi e piccole imprese su progetti comuni per valorizzare le qualità di un territorio.
Alberto Maria Martinelli (managing director senior advisor Bank Julius Baer Singapore) ha elencato le potenzialità del Sud-Est asiatico per le aziende italiane, in particolare le opportunità e i servizi offerti dall’ Hub di Singapore per operare in Asia. Nella seconda tavola rotonda, spazio al racconto delle esperienze imprenditoriali di Debora Garetto(vice presidente regionale del Ggi con delega all’ Internazionalizzazione e Ad di Portalupi Salumi), Federico Cellini (board of Director Iccs e managing director Italmec), Gioele Lorenzin (Simplast), Pietro Putetto (Ad di Politecna Europa) e Alberto Ribezzo (Ad di Antica Dispensa). A chiudere l’ assemblea è stato Simone Ghiazza (presidente Gruppo Giovani Imprenditori del Piemonte) che ha ribadito l’ importanza del concetto di fare squadra per uno sviluppo reale delle imprese sui mercati.