“L’Italia sta scrivendo di fretta una legge che non serve, perché si riferisce a una Direttiva comunitaria che chiede di adeguarsi entro il 2050, rischiando di rovinare l’economia, frenare lo sviluppo e creare contenziosi inutili. Anche se siamo riusciti, con i geometri e i sindaci, a ottenere qualche modifica, la legge deve essere riscritta radicalmente, anche perché non c’è fretta, abbiamo tempo 34 anni!”.
Lo ha affermato Franco Biraghi, presidente di Confindustria Cuneo, di fronte a 500 geometri e sindaci durante il convegno sul Disegno di legge 2039/2015 “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, già passato alla Camera, organizzato dal Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di Cuneo ieri – mercoledì 29 giugno, ndr – nella sala convegni dell’Hotel “La Porta delle Langhe Cherasco” a Marene.
Confindustria Cuneo teme pesanti ripercussioni per le aziende che, se i terreni saranno trasformati ad uso agricolo e se saranno costrette a sostenere i costi dell’impermeabilizzazione per poter ampliare le loro attività, non resterà loro che delocalizzare. Il tavolo di lavoro si è svolto in una sala gremita di professionisti e rappresentanti delle amministrazioni comunali della provincia di Cuneo ed è stato organizzato per volere del ministro Enrico Costa, che ha annunciato che porterà a Cuneo il relatore sul Ddl al Senato non appena sarà nominato.
“Per la prima volta, siamo riusciti a discutere un disegno di legge e le nostre osservazioni sono diventate emendamenti che hanno inciso sul testo, sull’articolo 2 passato alla Camera il 12 maggio scorso – ha commentato Franco Drocco, presidente del Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di Cuneo -. Siamo riusciti a far inserire il concetto che l’uso di suolo in aree già ‘compromesse’ o inserite in aree di completamento, non venga considerato come consumo di suolo. Un passaggio fondamentale che tutela molti territori nei nostri piccoli Comuni, in cui la tipologia urbanistica è composta da ville, villette e lotti recintati. In questo modo si potranno eseguire ampliamenti, ristrutturazioni, piccole modifiche a favore delle famiglie italiane. Proprio su questo aspetto specifico, abbiamo interessato il ministro Enrico Costa, per la sua delega alle Famiglia. Sull’onda positiva del suo impegno e delle modifiche già ottenute, abbiamo deciso di provare a intervenire ancora. È il momento giusto perché il documento è all’esame delle Commissioni riunite Agricoltura e Ambiente prima del passaggio per l’approvazione in Senato. C’è ancora spazio, secondo noi, per modificare alcuni aspetti, in particolare l’articolo 11. L’obiettivo è salvaguardare la programmazione urbanistica dei nostri Comuni che, in questo momento, è in discussione in toto. Chiediamo che ciò che è stato programmato in decenni di studi e piani regolatori venga tutelato. Infine, durante il tavolo di lavoro, sono state analizzate, per la prima volta, le potenziali ricadute della proposta di legge sui bilanci comunali, perché taglierà gli oneri di urbanizzazione. Purtroppo però dobbiamo constatare che di questa legge si parla solo a Cuneo e a Roma, tra la periferia e il Governo. Nel resto d’Italia, invece, regna il silenzio”.