Al termine dell’assemblea annuale della Confagricoltura di Cuneo, sono stati consegnati gli “Aratri d’Oro”, riconoscimenti annuali che l’organizzazione professionale attribuisce ad agricoltori suoi associati in virtù dei risultati raggiunti e per la fedeltà associativa, a tre imprenditori: Giovanni Pignatta (Villafalletto), Secondino Gallesio (Benevello) e Giacomo Vizio (Rocca de’ Baldi).
Un “Aratro d’Oro” è andato anche a Telecupole, per l’attenzione riservata ai temi dell’agricoltura, mentre ad aggiudicarsi la prima edizione del riconoscimento “Orgoglio Agricolo” è stato Mauro Gallo di Santo Stefano Belbo, premiato per la particolare attività intrapresa e per la caparbietà messa al servizio del settore. Di ciascuno riportiamo una breve scheda biografica.
Giovanni Pignatta (Villafalletto) – “Aratro d’Oro”
Giovanni Pignatta nasce a Villafalletto il 24 luglio 1937. Il papà Giovanni e la mamma Caterina conducono una piccola azienda agricola in località Pignolo a Villafalletto: alcune vacche piemontesi e una decina di giornate di terreno garantiscono il sostentamento alla famiglia in un momento difficile. Sono, infatti, gli anni del secondo Conflitto mondiale. Il padre chiamato alle armi, come migliaia di suoi coetanei, tornerà dalla guerra gravemente mutilato e, proprio a causa di questo, morirà nel 1946.
La situazione si fa particolarmente critica, ma a mamma Caterina non mancano la tenacia e la grinta; con i tre figli Giovanni, Lorenzo e Teresa prosegue l’attività agricola, integrando il reddito familiare con il trasporto del latte dalle cascine al caseificio.
Giovanni conosce Anna che sposa nel dicembre del 1958. Dalla loro unione nascono Ines, Alfio e Alessandra. Anche l’azienda cresce: le giornate tra affitto e proprietà sono quasi 100, nelle stalle vengono allevati 300 bovini da latte e nei campi si coltivano cereali e foraggere.
A fine anni ’90 Giovanni decide di dare una svolta alla propria azienda: i bovini vengono sostituiti dai suini. Nel 1995 l’originario cascinale è ormai divenuto una moderna e grande azienda suinicola a ciclo chiuso: i capi sono oltre 4mila e la superficie aziendale rasenta le 200 giornate piemontesi. Negli stessi anni Giovanni passa il timone dell’azienda al figlio Alfio. Impegnato nell’attività sindacale agricola a tutto campo, Giovanni Pignatta rimane un punto fermo per la propria impresa familiare e un sicuro riferimento per l’associazione.
Secondino Gallesio (Benevello) – “Aratro d’Oro”
Secondino Gallesio nasce a San Rocco Cherasca, frazione di Alba, nel 1940. La sua è una famiglia numerosa, composta da otto fratelli e due sorelle. I genitori svolgono attività di mezzadria nell’azienda Molino di La Morra, coltivando vigneti e seminativi e allevando bestiame. Dopo aver conseguito la licenza elementare Secondino frequenta per 3 anni il seminario di Alba, ma interrompe gli studi per impegnarsi nell’azienda agricola. Insieme ai suoi due fratelli Giovanni e Carlo, ingrandisce sia l’azienda che l’allevamento di bovini piemontesi.
Nel 1960 si trasferisce con i genitori a Benevello nella Cascina della Curia, dove conduce a mezzadria le circa 40 giornate di terreno ed allevando bestiame. Nel 1964 si sposa con Luciana dalla quale ha 4 figli. Nel 1974 i tre fratelli cessano la mezzadria, acquistano Cascina Langa a Benevello oltre ad alcuni fondi circostanti, diventando in tal modo titolari di azienda. Insieme iniziano a estirpare i vigneti e impiantare noccioleti, modificando l’indirizzo produttivo dell’azienda di 46 giornate, alle quali si unisce l’allevamento linea vacca vitello di capi piemontesi con una nuova stalla e la casa, costruite con grandi sacrifici.
Nel 1989 i tre fratelli dividono i terreni e Secondino, con l’aiuto dei figli, prosegue l’attività agricola con l’allevamento di capi piemontesi, seminativi e impianti di nuovi noccioleti. Secondino continua ad aiutare e consigliare i figli nei lavori agricoli.
Giacomo Vizio (Rocca de’ Baldi) – “Aratro d’Oro”
Giacomo Vizio nasce a Rocca de’ Baldi l’8 agosto 1948. La famiglia Vizio è socia storica dell’Unione Agricoltori, da quando il padre Domenico era il titolare dell’azienda. Nel 1973 Giacomo perde la madre e successivamente è lui a prendere il timone dell’azienda con il fratello Adriano e con il padre, che aiuta nella conduzione dei fondi nella cascina Canova, già di proprietà della famiglia, acquistata dal nonno di Giacomo nel 1926. La cascina è inizialmente composta da circa 8 giornate di terreno più il rustico e conta 20 capi bovini di razza piemontese.
Papà Domenico con i figli Giacomo e Adriano, con notevoli sacrifici acquisiscono nuovi terreni. Nel 1999 muore Domenico, allora rappresentante legale della società e i figli costituiscono così la ‘Vizio fratelli’ che oggi conta 100 giornate di terreno di cui 50 in proprietà e 50 in affitto, ed allevano 220 capi bovini di razza piemontese linea vacca – vitello ad indirizzo carne con capi da ingrasso. Nel frattempo in azienda entra Marina, cognata di Giacomo e anche lei coltivatrice diretta.
Giacomo rimane in azienda fino a pochi anni fa, quando decide di trasferirsi a Morozzo, dove oggi vive con la compagna Silvana. Proprio in questi giorni ha passato il testimone al nipote Massimo, che si è insediato nella società prendendone il posto. Ma Giacomo continua tutt’ora a dare una mano in azienda.
Telecupole – “Aratro d’Oro”
Telecupole nasce nella primavera del 1977 a Cavallermaggiore, a metà strada fra Torino e Cuneo, non distante dalla mitica discoteca, per volontà della famiglia Toselli. È una televisione libera, da sempre attenta a mantenere le proprie radici nel territorio. Ha un bacino di spettatori che comprende l’intero Piemonte e che si estende ad ampie zone della Lombardia, alla Liguria e alla Costa Azzurra, fino a Nizza.
Dà voce alla cultura popolare intesa come una finestra da cui guardare il mondo, valorizzando le iniziative e le manifestazioni che dal territorio stesso scaturiscono. Il suo telegiornale, identificato con la sigla TG4, è un appuntamento quotidiano in sette edizioni: tratta soprattutto l’informazione del Nord-Ovest, in particolare Piemonte e Liguria. Propone un ampio panorama che va dalla cronaca, all’attualità, dalla cultura alla politica, dallo sport alle manifestazioni.
Non manca, ovviamente, l’agricoltura a cui Telecupole dedica ampio spazio con programmi e approfondimenti che sono ormai un punto di riferimento per gli operatori del settore, filtrando gli interlocutori con il setaccio della genuinità, della competenza e della vera appartenenza alla cultura agricola.
Mauro Gallo (Santo Stefano Belbo) – “Orgoglio Agricolo”
Mauro Gallo nasce il 12 ottobre 1979 ad Alba, primogenito di mamma Elide e papà Franco. Nel 1984 nascono i fratelli gemelli Elisa e Daniele.
Nel 1996 viene a mancare improvvisamente il papà Franco, infermiere molto stimato. Mauro si dedica alla piccola azienda di famiglia a Santo Stefano Belbo, coltivata a Moscato e nel 1998, ancora studente, si prende in carico l’azienda con l’aiuto dei giovani fratelli e del nonno Eugenio. Periodo difficile e ricco solo di sacrifici che si rispecchiano nel nome che Mauro decide di dare all’azienda: “La Tribuleira”.
Dopo aver terminato gli studi e diplomatosi enotecnico, Mauro lavora presso la Cantina Vallebelbo e nel 1999 nell’azienda di famiglia si compie la prima vera vendemmia. Nel 2000 vengono acquisiti altri terreni, così nel 2003 Mauro impianta nuovi vigneti e, con audacia, anche i vitigni Albarossa e Nascetta, che nel tempo diventano il marchio dell’azienda.
Con mille difficoltà e senza alcun sostegno pubblico, Mauro e la famiglia costruiscono una cantina modello per la vinificazione delle uve di produzione, dove gli spazi sono adeguati per conseguire l’obiettivo della qualità. Nel 2002 il fratello Daniele inizia un’importante attività di imbottigliamento conto/terzi.
“La Tribuleira” oggi conta sulla produzione di circa 20.000 bottiglie suddivise tra le varie tipologie quali Moscato docg, Langhe Nascetta, Piemonte Albarossa Carià, Langhe Chardonnay, Barbera d’Alba docg, e il metodo classico Extra Brut.
Con tanta buona volontà e voglia di fare vengono intrapresi i lavori per costruire un agriturismo, ma nel 2012 il tutto si ferma perché Mauro viene messo a dura prova da una malattia che lo prova fisicamente, ma non nello spirito.
Con gran forza e supportato dall’amore dei famigliari e degli amici, Mauro reagisce e tiene duro, come da insegnamenti del papà Franco, di cui ricorda la frase indelebile “Triste a chi tocca, ma non può sempre succedere agli altri”. Nel 2014, dopo una lunga convalescenza, riprendono non senza difficoltà i lavori dell’agriturismo e dei locali degustazione dove verranno presentate le eccellenze della produzione aziendale accompagnate da qualche piatto della tradizionale cucina piemontese.