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Rapinarono un’anziana di Pollenzo causandone la morte per infarto: presi i responsabili |La donna aveva vinto al lotto, fu colta da malore dopo il furto. In 4 in manette

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Il 21 giugno di un anno fa, a Pollenzo, l’84enne Mariangela Prandi venne trovata morta sulle scale di casa, con addosso alcuni pezzi di nastro da imballaggio con i quali era stata legata. Già, perché poche ore prima la donna era stata rapinata, imbavagliata ed immobilizzata ad una sedia. 

 

La morte sopraggiunse a causa di un infarto, che la colpì quando riuscì a liberarsi, mentre tentava di scendere in strada per chiedere aiuto. Più di un anno dopo da quell’episodio, dopo difficoltose e articolate indagini, i carabinieri sono riusciti ad acciuffare i responsabili di quella rapina: G.A., 33enne originario della Calabria ma residente a Bra (in carcere); C.Q., 38enne di Canale ma domiciliato a Bra (obbligo di dimora); P.P., 25enne albanese residente a Verona ma domiciliato a Treviglio (in carcere) e Z.N., 24 anni, anche lui albanese abitante a Trezzano sul Naviglio (in carcere). Quest’ultimo, subito dopo la morte dell’anziana era fuggito in Germania, ma è stato localizzato ed arrestato dai carabinieri in collaborazione con la Polizia di Frontiera al porto di Bari, mentre cercava di imbarcarsi su un traghetto per l’Albania. Ancora ricercato un quinto complice della banda, di 20 anni. 

 

I dettagli dell’operazione, denominata “Roero sicuro”, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa presso il Comanado provinciale di Cuneo, alla presenza del capitano della Compagnia di Bra Roberto Di Nunzio, del capitano del Reparto Investigativo di Bra Giampaolo Canu, del capitano del Nucleo Operativo della provincia di Cuneo, maggiore Nicola Ricchiuti e del Comandante provinciale, il colonnello Fulvio Magliocchetti, che in apertura ha voluto elogiare l’operato dei suoi uomini, sottolineando la valenza dell’operazione e le grosse difficoltà delle indagini.

 

Difficoltà riscontrate fin dalle ore successive alla morte della donna di Pollenzo dai militari della Compagnia di Bra intervenuti sul posto: l’anziana non viveva certo nello sfarzo, anzi. La sua situazione economica era di disagio, era una ex sarta che andava avanti con una pensione minima, con grosse difficoltà e grazie anche all’aiuto di alcuni vicini, che le volevano bene per il suo carattere affabile, buono e cordiale. Non certo l’obiettivo ideale per una rapina insomma. Ma un elemento ha reso più chiaro il quadro per i carabinieri: la donna tempo prima aveva vinto al lotto 4300 euro e la notizia si era diffusa, anche perché l’anziana non ne aveva fatto mistero ed anzi aveva voluto ringraziare quei vicini di casa che spesso l’avevano aiutata offrendo loro una cena, a cui parteciparono in 18, in un noto ristorante della zona. Appreso della vincita, che pensavano molto più consistente, i due italiani della banda hanno allertato gli albanesi, giunti in Granda per portare a termine il colpo, rivelatosi per la verità molto esiguo: 5 euro, un binocolo (usato dalla signora, che aveva problemi di vista) ed il telefonino.

 

Grazie alle testimonianze degli amici della donna e alle immagini delle telecamere installate lungo le principali strade della zona, i carabinieri hanno individuato una Fiat Panda azzurra usata dal “basista” e sono così arrivati ai due braidesi. Da qui, attraverso indagini e intercettazioni telefoniche il quadro si è delineato, portando i militari ad individuare anche gli altri componenti della banda, i tre albanesi. Il gruppo criminale si era reso protagonista di altri due colpi messi a segno ad Alba e a Pocapaglia, entrambi precedenti a quello di Pollenzo, che vista la morte della donna li aveva convinti a dividersi.

 

GDS

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