L’apertura straordinaria vuole essere un invito a visitare il Forte a tutti coloro che raggiungeranno Vinadio per il concerto serale del gruppo inglese Jethro Tull (gruppo attivo dal 1967 che ha venduto oltre 60 milioni di dischi in tutto il mondo).
Il concerto del 20 luglio nella splendida cornice del Forte albertino di Vinadio è l’evento clou della seconda edizione del Festival «Occit’amo», organizzato dai Comuni che fanno parte del progetto di promozione turistica «MOVE». La band presenterà le sue «Greatesthits», una carrellata dei più grandi successi scritti e composti in quasi 50 anni di carriera.
L’apertura del Forte proseguirà per tutto il mese di luglio dal giovedì al sabato 14,30 – 19,00 e domenica 10,00 – 19,00.
Varie le modalità d’ingresso: è possibile usufruire di un biglietto unico per “Montagna in movimento” e “Messaggeri alati” (7 euro intero, 5 ridotto), per “Messaggeri alati” e la visita guidata al Forte (6 euro intero, 4 ridotto), oppure è previsto un biglietto cumulativo comprendente tutte e tre le possibilità (10 euro intero, 8 ridotto). Sono previste tariffe speciali per gruppi. Per maggiori informazioni rivolgersi al numero 340 4962384.
Il Forte di Vinadio è da considerarsi fra gli esempi di architettura militare più significativi dell’intero arco alpino. I lavori di costruzione della fortezza, voluta da Re Carlo Alberto, iniziarono nel 1834 e si conclusero nel 1847. La fortificazione, che non fu mai teatro di eventi bellici, ha una lunghezza in linea d’aria di 1.200 metri. Il percorso, che si snoda su tre livelli di camminamento, si aggira sui 10 km ed è suddiviso in tre fronti. Ma come già detto, il Forte Albertino ospita anche “Montagna in movimento. Percorsi multimediali attraverso le Alpi Meridionali” – l’esposizione permanente di grande fascino visivo che, attraverso proiezioni video e installazioni multimediali interattive, racconta gli aspetti fondamentali della vita alpina – e “Messaggeri alati.
La colombaia militare del Forte di vinadio”, la mostra permanente dedicata alla colombaia militare ospitata nel forte fino al 1944, testimonianza storica e multimediale delle trasmissioni dell’esercito. Entrambe le esposizioni, si contrappongono allo stereotipo di un mondo alpino fisso, stabile, immutabile, condannato all’estinzione. A dispetto del vecchio luogo comune sulla realtà alpina che la vede tradizionalmente condannata all’immutabilità e all’emarginazione, la montagna rivela, in realtà, il suo autentico carattere dinamico, e si presenta non come un mondo statico e ripiegato su se stesso, massima espressione della “suprema quiete”, ma come un mondo caratterizzato lungo tutto il corso della storia da un continuo e fecondo andirivieni, terra di confine e punto di partenza e di arrivo di popoli, idee, arti, mestieri, merci, innovazioni.