I Carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo hanno denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di concorso in tentata rapina, furto aggravato e tentato furto due fratelli nomadi sinti, entrambi con precedenti penali dimoranti in un campo di Torino.
I due entravano nelle case di anziane sole con l’inganno, depredandole dei loro averi.
Al duetto di fratelli sinti i militari dell’Arma sono giunti analizzando una serie di raggiri e furti, analoghi per modus operandi, perpetrati in provincia di Cuneo negli ultimi mesi. Determinante per la loro identificazione si sono rivelati i sistemi di videosorveglianza pubblica di cui si sono dotati alcuni comuni cuneesi recentemente. E’ stato proprio visionando le immagini delle telecamere installate lungo le vie di fuga prese dopo i “colpi” messi a segno che i carabinieri hanno individuato l’auto utilizzata e poi sono risaliti alla loro identità.
I militari dell’Arma hanno ricondotto ai due fratelli, fino ad ora, cinque episodi. A Demonte, a casa di una pensionata 87enne, si erano presentati i due (uno qualificandosi come carabiniere e l’altro come tecnico dell’acquedotto) che le dicevano di dovere intervenire in quell’alloggio perché era in atto una grave forma d’inquinamento delle tubature dell’acqua e, per evitare la contaminazione e smaterializzazione di oro, preziosi e banconote, lei avrebbe dovuto riporre tutti i suoi averi in un sacchetto di nylon affidandolo a loro. Proprio in quel momento giungeva però una vicina di casa dell’anziana ed i due scappavano spingendo con violenza la donna per guadagnare l’uscita.
Due episodi a Barge, il primo ai danni di una anziana 72enne alla quale, sempre col solito sistema, riuscivano a portargli via 6mila euro di preziosi mentre l’altro ai danni di una 86enne del luogo. In questo caso però finiva male per loro perché la donna si insospettiva dando l’allarme ed i malfattori si allontanavano a bordo di un’auto, poi intercettata ed inseguita dai carabinieri. Abbandonavano il mezzo e fuggivano nelle campagne facendo perdere le loro tracce. Sull’auto sequestrata i carabinieri poi sequestravano diversi monili in oro ed oggetti di valore provento di altri furti in abitazione su cui sono ancora in corso le indagini.
Ai danni di una donna 90enne vedova di Saluzzo, alla quale però non riuscivano a sottrarre nulla perché l’anziana non soggiaceva alle loro richieste ed i due abbandonavano la sua casa senza bottino.
Infine a Scarnafigi ai danni di una donna 80enne, che raggiravano col medesimo modus operandi e fuggivano subito dopo con alcuni oggetti in oro.
L’impegno dei carabinieri nel contrasto ai reati predatori ad anziani è al massimo livello. Essi infatti, quando sono vittima di questi reati, al di là del danno economico, subiscono un forte impatto emotivo che si protrae spesso anche dopo l’evento delittuoso causando stati d’ansia, diffidenza generalizzata verso gli altri ed ulteriori difficoltà relazionali e sociali.
L’Arma infatti, oltre che con l’azione investigativa, agisce sul piano preventivo ed informativo con incontri rivolti proprio agli anziani. Nel corso 2015 i carabinieri hanno incontrato nei 250 comuni della provincia Granda 5400 anziani ai quali hanno fornito consigli ed ogni utile informazione su come evitare furti, truffe, rapine ed ogni altro reato, analoga iniziativa è tuttora in corso quest’anno.
“Un consiglio su tutti: in caso si presentino dinanzi alla vostra abitazione persone sospette, non aprite mai la porta, soprattutto se siete soli in casa, segnalatelo subito al numero d’emergenza 112, sul posto interverranno immediatamente i carabinieri per le verifiche del caso” così i carabinieri.