Parte da Cortemilia, la capitale della nocciola “Tonda gentile delle Langhe”, la battaglia per proteggere il nome di uno dei prodotti italiani d’eccellenza.
In Italia sono state emesse 150 mila fascette che con questa dicitura identificano piantini vendibili e coltivabili in qualunque parte del mondo, mentre a livello europeo l’Olanda già dal 2012 ha iscritto la Tonda gentile Langhe nel proprio Registro delle varietà vegetali, insieme alla Tonda di Giffoni e alla Tonda Romana.
Un problema non solo piemontese quindi che, oltre a generare confusione tra i consumatori sulla provenienza del prodotto, crea un danno d’immagine e commerciale alla nocciola italiana, che al suo territorio lega non solo il nome ma anche una garanzia di qualità.
Della questione si è discusso ieri sera nella cittadina dell’Alta Langa, in un affollatissimo incontro con gli operatori del territorio organizzato dall’eurodeputato Alberto Cirio, a cui ha preso parte anche il viceministro all’Agricoltura Andrea Olivero.
Con loro il sindaco di Cortemilia e presidente dell’Unione Montana Alta Langa, Roberto Bodrito, i consiglieri della Provincia di Cuneo Marco Perosino e Anna Maria Molinari, il presidente del Consorzio di Tutela della Nocciola Piemonte, Ferdinando Trisoglio, e il presidente dell’Ente Fiera della Nocciola, Flavio Borgna.
“Abbiamo consegnato al vice ministro Olivero le delibere approvate da 78 Comuni affinché si continui a monitorare con attenzione la situazione in Italia – spiega Alberto Cirio, eurodeputato e presidente del GAL Langhe Roero Leader – A livello europeo, invece, lunedì depositerò a Bruxelles una denuncia contro l’Olanda. Insieme al vicepresidente del Parlamento Ue Antonio Tajani e al collega Fulvio Martusciello, chiederemo l’apertura di una procedura di infrazione”.
Il Regolamento della Commissione europea che si occupa delle denominazioni varietali delle piante agricole (il n. 637 del 2009) esclude, infatti, dizioni che possano risultare ambigue e all’art. 6 (punto F) recita espressamente: “Si ritiene che una denominazione varietale possa indurre in errore o creare confusione se comprende un nome geografico che potrebbe fuorviare il pubblico riguardo alle caratteristiche o al valore della varietà”.
“Non ci risultano casi analoghi all’Olanda – continua Cirio – ma ho commissionato un’indagine su tutti i Paesi Ue per verificarlo. Dobbiamo difendere il legame di qualità tra la nostra nocciola e il suo territorio. Prima di tutelare il prodotto, però, è fondamentale proteggere la pianta, altrimenti ogni altro sforzo sarà inutile”.
All’origine del problema c’è il fatto che, da un punto di vista botanico, la denominazione “Tonda Gentile delle Langhe” è sinonimo di quella generica “Tonda Gentile Trilobata” e ne definisce la varietà, non la provenienza. Proprio per evitare equivoci, nel 2007 la dicitura “trilobata” è stata registrata come ufficiale presso l’Ufficio comunitario delle varietà vegetali dell’Unione europea.
“Oggi, alla luce dell’incremento di richieste e della crescita del prezzo sul mercato, è importante aumentare la nostra produzione di nocciola, ma è fondamentale anche far sì che la qualità si mantenga elevata – ha sottolineato il viceministro all’Agricoltura Andrea Olivero – Dobbiamo lavorare affinché questa qualità sia remunerata, ma deve esserci e deve essere distintiva. Per quanto riguarda le fascette la decisione presa è che nel nostro Paese la dizione non citi le Langhe, in modo da non indurre in confusione il consumatore. La manterremo, però, fino a quando non verrà eliminata dall’Olanda, con cui abbiamo già avviato una contrattazione in questo senso. Altrimenti il rischio paradossale è che l’Italia perda il nome “Tonda Gentile Langhe” e che altri Paesi continuino invece ad usarlo“.