Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e Ubi Banca hanno firmato un Protocollo d’intesa grazie al quale l’Istituto bancario mette a disposizione, nel triennio 2016-2018, due miliardi di euro per agevolare l’accesso al credito delle imprese che operano nel settore agricolo e agroalimentare.
“Si tratta – sottolinea il viceministro cuneese, Andrea Olivero – di un altro passo in avanti per semplificare il rapporto tra le banche e le aziende, rilanciando, in modo particolare, il credito agrario. Le risorse economiche stanziate consentiranno alle nostre imprese di avere a disposizione maggiore liquidità e, quindi, di poter programmare il lavoro con più sicurezza. Crescendo sui mercati e ridando nuova fiducia al settore”.
Cosa vi aspettate dall’accordo?
“Che si possano creare occasioni di investimento e altre opportunità occupazionali, soprattutto per i nostri giovani i quali guardano con sempre maggiore interesse a questo settore. Il protocollo, poi, presta particolare attenzione al comparto dell’allevamento – uno dei più in crisi – attraverso l’estensione della moratoria dei debiti delle imprese coinvolte”.
Come si inserisce l’agroalimentare nell’economia italiana?
“E’ strategico e ha un potenziale enorme da sfruttare. Come Governo siamo al fianco delle aziende con strumenti e azioni concrete: dal credito agevolato alle misure contenute nell’ultima Legge di stabilità, con 800 milioni di euro di investimenti e il taglio delle tasse per oltre il 25%”.
Tornando all’accordo con Ubi, questa Banca è da sempre uno dei punti di riferimento per l’area cuneese. Cosa vuol dire il Protocollo d’intesa per le imprese della “Granda”?
“Sono sicuro che a Ubi non sfuggirà l’importanza del territorio agricolo cuneese, ricco di aziende dinamiche che necessitano di credito per poter fare investimenti. Soprattutto in questa stagione di avvio dei bandi del Programma di Sviluppo Rurale e di ristrutturazione in alcuni settori chiave: dagli allevamenti alle produzioni ortofrutticole e cerealicole, c’è bisogno di condizioni agevolate di accesso al credito. È il modo migliore per le nostre banche di riconquistare la fiducia di imprese e cittadini”.
c.s.