“Pronto, preparami un bilancino”: da una parte della cornetta c’era “l’intermediario”, dall’altra il consulente del lavoro cuneese D.B., 40enne. Il primo, S.Z., 46 anni, un marocchino residente a Centallo che aveva un’agenzia per pratiche per stranieri a Bra, “dettava” al secondo le condizioni da inserire nella fittizia documentazione che consetiva agli extracomunitari di ottenere il permesso di soggiorno. Sono stati entrambi incastrati dagli agenti della Squadra Mobile di Cuneo, che li hanno arrestati dopo 6 mesi di indagini.
Ad illustrare nel dettaglio i risultati dell’operazione, nel corso di una conferenza stampa, è stato Marco Mastrangelo, dirigente della Squadra Mobile, insieme al questore Giovanni Pepè, il quale ha elogiato gli agenti, “che hanno scavato con pazienza a fondo dell’indagine. Il reato è odioso, va a colpire i più deboli, gli agenti sono stati bravi ad usare la giusta umanità”.
Il dirigente Mastrangelo ha ricostruito le diverse fasi dell’indagine che ha portato il commercialista D.B. ai domiciliari e S.Z. in carcere, a Cerialdo. Funzionava pressapoco così: il marocchino fungeva da intermediario tra i clandestini in cerca di permesso di soggiorno e il commercialista, il quale, seguendo le istruzioni del “complice”, confezionava un documento ad hoc per lo straniero in questione, nel quale venivano indicate attività commerciali e residenze fittizie, con partite IVA e redditi che permettevano agli extracomunitari di ottenere il permesso di soggiorno.
Prezzo della pratica, tra i 50 e i 100 euro. Sono 20 al momento i casi accertati, ma le pratiche sono almeno 200 e gli agenti sono ancora al lavoro per verificare quante siano quelle irregolari.
GDS