A seguito di una complessa autopsia sul cadevere in avanzato stato di decomposizione di Salvatore Ghibaudo ritrovato in un pioppeto della periferia braidese è emerso che il 37enne è stato ucciso con un colpo d’arma di piccolo calibro alla testa.
Tutti da chiarire i dettagli dell’omicidio su cui indaga il sostituto procuratore Giulia Marchetti del tribunale di Asti insieme alla Compagnia dei Carabinieri di Bra coordinata dal capitano Roberto Di Nunzio.
Il giorno della sua scomparsa Ghibaudo aveva contattato il padre telefonicamente e successivamente il fratello tramite sms. Da quel momento il suo cellulare si era spento e viene poi ritrovato accanto al cadavere esattamente due settimane dopo. Le indagini che proseguono sui tabulati e sulle celle telefoniche della zona, potrebbero quindi arrivare a dare altri elementi utili a ricostruire i fatti.
Le ipotesi di una morte per cause naturali erano gia state immediatamente escluse al ritrovamento del cadavere che, per il suo posizinamento, lasciava intendere il coivolgimento di terzi. Il trascorrere del corpo per due settimane sotto le intemperie ha reso comunque estremamente difficoltose le ricostruzioni del delitto.
Il Ghibaudo residente a Bra nella zona delle case popolari, aveva lavorato come giardiniere, ma negli ultimi tempi risultava disoccupato. In precedenza era stato inquisito per piccoli precedenti di spaccio e furto ed anche se ultimamente non aveva più avuto problemi con la giustizia, non è escluso che il delitto possa essere legato all’ambiente locale del traffico di stupefacenti.
Alice Ferrero
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