Si è tenuto, a Roma, il tavolo nazionale della filiera cerealicola. Lo ha convocato il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con l’obiettivo di fare il punto della situazione sull’andamento del mercato nazionale, sulle prospettive di breve e medio periodo e per condividere, con tutti gli attori del comparto, le nuove azioni di contrasto alla crisi del settore.
All’incontro hanno aderito i rappresentanti delle Regioni, delle organizzazioni agricole, delle imprese di trasformazione, delle aziende di commercializzazione e dell’industria dei mangimi. Il dicastero ha presentato sei interventi operativi per rispondere alle difficoltà del comparto, prestando particolare attenzione al grano il cui prezzo è crollato.
Si tratta di un primo stanziamento da 10 milioni di euro inserito nel Decreto Legge Enti locali per valorizzare il grano di qualità 100% italiano; poi, la creazione della Commissione Unica Nazionale per favorire il dialogo interprofessionale e rendere più trasparente la formazione del prezzo; la conferma degli aiuti accoppiati europei Pac per il frumento (70 milioni di euro all’anno fino al 2020); il rafforzamento dei contratti di filiera con i nuovi bandi in autunno da 400 milioni di euro (metà in conto capitale e metà in conto interessi); il marchio unico volontario per il grano e i prodotti trasformati di qualità certificata; la sperimentazione, dalla prossima campagna, di un nuovo strumento assicurativo capace di garantire i ricavi degli agricoltori proteggendoli dalle eccessive fluttuazioni del mercato.
“Abbiamo messo in campo – sottolinea il viceministro cuneese delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero – proposte concrete e attuabili nell’immediato, perché occorre salvaguardare il reddito dei produttori in questa fase di crollo dei prezzi. E’ una sfida cruciale che necessita dell’impegno di tutti i protagonisti della filiera, così da compiere, insieme, un forte salto di qualità. I nostri trasformatori devono essere incentivati ad approvvigionarsi sempre di più di grano al 100% seminato in Italia”.
Quali sono le prospettive del settore in provincia di Cuneo? “Pur non essendo un settore cardine della nostra agricoltura provinciale, quello cerealicolo è certamente importante per la qualità e la connessione con le produzioni agroalimentari di eccellenza. Dagli interventi operativi illustrati nel tavolo nazionale arriveranno agli agricoltori cuneesi aiuti tanto diretti, attraverso la Pac, quanto indiretti, grazie a contratti di filiera e la riorganizzazione del mercato, oggi esposto a drammatiche speculazioni finanziarie. Ancora una volta dobbiamo unire le forze per favorire la vera economia produttiva contro una globalizzazione arrogante, che vuol ridurre ogni produzione agricola a commodity, senza tracciabilità e né qualità.”
c.s.