Poco meno di una settimana fa si accendeva per l’ultima volta l’Illuminata di Cuneo, chiudendo in grande stile, di fronte ad una piazza Galimberti gremita, un evento che per 11 giorni ha caratterizzato Cuneo.
Dall’inaugurazione sotto la pioggia e con la morte nel cuore per la strage di Nizza, ai momenti più emozionanti di questa edizione, senza tralasciare le critiche che sono giunte, immancabili: di questo e altro ha parlato il sindaco Federico Borgna in questa intervista che vi proponiamo.
Sindaco, a qualche giorno dalla fine della Cuneo Illuminata 2016, quali sono le sue sensazioni?
“Sono stati 11 giorni intensi, siamo stanchi, ma soprattutto contenti. La grande partecipazione, la serenità e la gioia che abbiamo letto sul viso di chi ha ammirato gli spettacoli, vedere tanti cuneesi, turisti italiani e stranieri, riuniti tutti insieme, con l’unico scopo di fare festa, è un’enorme soddisfazione”.
Le aspettative sono state rispettate?
“Decisamente sì. Anche i numeri della seconda edizione sono stati straordinari, ma soprattutto abbiamo raggiunto appieno gli obiettivi che ci eravamo dati prima di iniziare questa avventura: rendere la città e il territorio più visibile e farlo conoscere al grande pubblico. Il successo della Cuneo Illuminata è il risultato della partecipazione di migliaia di migliaia di persone”.
Qual è stato il momento più bello degli 11 giorni di Cuneo Illuminata?
“Sono stati tutti bei momenti, emozionalmente intensi. Partendo dal grande regalo che ci ha fatto la band ‘Una nota in più’ che ha realizzato per l’evento una sigla bellissima, ma anche la corsa del mattino sotto le arcate luminose di via Roma, senza dimenticare l’emozione vissuta quando per la prima volta è stato mandato in onda lo spot sulla Rai, una visibilità così ampia per il nostro territorio è stato un dono prezioso”.
I tanti eventi collaterali introdotti in questa edizione hanno avuto il successo che speravate?
“Oltre 40 associazioni e gruppi del territorio hanno avuto la visibilità che si meritano e la risposta del pubblico è stata più che positiva. Da non dimenticare poi che l’organizzazione di tanti eventi, oltre 70, in diverse aree della città, ci ha permesso di far conoscere più zone, dal fondo di via Roma, nell’area di Sant’Ambrogio alla nuova piazza Foro Boario fino a piazza Europa e alla parte nuova della città”.
L’abbiamo vista particolarmente coinvolto, soprattutto durante l’ultima serata, in cui ha cantato e ha speso parole importanti per le vittime delle stragi che hanno caratterizzato le ultime settimane. Proprio per questi tragici eventi, è stata una Cuneo Illuminata un po’ particolare, con la Marsigliese e con la chiusura con l’inno europeo. Come li avete vissuti?
“Sono stati dei momenti molto intensi e molto difficili. Il 14 luglio eravamo insieme ai rappresentanti del Comune e della Provincia di Nizza ad inaugurare Cuneo Illuminata e contemporaneamente succedevano i tragici fatti della Promenade des Anglais. E’ stato molto difficile decidere cosa fare il giorno dopo, da un lato c’era il rischio che non volevamo correre di far finta di niente, ma nel contempo non volevamo fermare tutto e lasciarci condizionare dalla paura, che è proprio il risultato che cercano i terroristi. Quindi abbiamo scelto di andare avanti, in un modo diverso, trasformando la paura in un momento di riflessione profonda. Mi emoziono ancora adesso ricordando i due minuti di silenzio assoluto che la piazza ha tributato alle vittime dei fatti di Nizza e mi porterò per sempre nel cuore l’emozione provata quando è partita la Marsigliese. Un momento commovente, di vera unione fraterna”.
Cosa risponde a chi anche quest’anno ha criticato la Cuneo Illuminata e a quella parte di città che si è sentita un po’ ignorata?
“Le critiche, anche se a volte fanno arrabbiare chi lavora tanto per realizzare qualcosa, sono comunque uno strumento utile per migliorarsi e crescere. Aver coinvolto nella festa Piazza Europa è stato un tentativo di coinvolgere una parte della città che merita di essere interessata di più nelle manifestazioni, con caratteristiche diverse dal centro storico, ma grandi potenzialità che cercheremo di sviluppare sempre di più in futuro”.
Adesso si spengono le luci, ma Cuneo è un po’ più viva dopo questa Cuneo Illuminata?
“Certamente più conosciuta. E secondo me Cuneo e il suo territorio hanno bisogno di essere conosciuti perché chi lo fa poi ritorna sempre a trovarci. E’ una città bellissima, come potrebbe essere diversamente?”.
GDS