Il Patto per lo sviluppo della provincia di Cuneo che riunisce le associazioni di categoria della provincia di Cuneo – Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Coldiretti e Confagricoltura – ha pianificato i prossimi obiettivi finalizzati allo sviluppo economico della Granda su cui lavorerà nei prossimi mesi.
Il piano operativo è stato condiviso in un incontro svoltosi lo scorso 21 luglio presso la sede degli industriali cuneesi, in cui è stata rilanciata l’alleanza tra le principali forze produttive.
“Il Patto per lo sviluppo – affermano i presidenti delle associazioni di categoria del Cuneese, Enrico Allasia (Confagricoltura Cuneo), Franco Biraghi (Confindustria Cuneo), Ferruccio Dardanello (Confcommercio Cuneo), Domenico Massimino (Confartigianato Cuneo) e Delia Revelli (Coldiretti Cuneo) – ha deciso di prendere l’iniziativa per cercare di sopperire, per quanto di sua competenza, all’immobilismo di enti, politici ed amministratori perché la nostra provincia è ferma da ormai troppo tempo e i suoi abitanti non lo meritano e non lo sopportano più. Siamo consapevoli che gli indici di fiducia dei cittadini premiano le categorie produttive rispetto ad enti ed istituzioni pubbliche, e questo ci costringe anche ad una più grande presa di responsabilità” .
Tra i primissimi punti di discussione vi è stata la forte sperequazione delle risorse regionali. “Con la nascita delle aree metropolitane – sottolineano in coro i rappresentanti del Patto -si è ulteriormente accentuata la forbice relativa alla distribuzione dei fondi, per lo più dirottati sull’area metropolitana di Torino a scapito delle altre province, sono stati toccati molti argomenti tra cui la sanità pubblica, gli impianti di risalita e il trasporto pubblico, solo per fare alcuni esempi”.
Non è mancato un confronto sull’importantissimo tema delle infrastrutture, con specifico riferimento ai lavori di completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, sul quale è stato condiviso un progetto comune e alla realizzazione della variante di Demonte Aisone-Vinadio in Valle Stura; fondamentale anche il tema dello sfruttamento idrico, con particolare richiamo alla necessità di costruire bacini per la regolazione delle acque e la produzione di energia pulita.
In conclusione, l’assise ha posto l’accento sul Pai (Piano assetto idrogeologico) discutendo sulla normativa che, nel modificare le fasce di rispetto, rischia di provocare seri problemi economici ed idrogeologici al territorio. Sottolineata anche l’assoluta necessità di rimuovere i sempre più presenti isolotti di ghiaia che si formano nei letti dei fiumi, per riportare gli alvei al centro dei corsi d’acqua ed eliminare così i pericolosi fenomeni erosivi che consumano il suolo agricolo coltivabile.
Il Patto ha inoltre deciso di chiedere alla Fondazione CRC, massimo ente erogatore della provincia, di privilegiare, nella allocazione delle proprie risorse, gli investimenti rivolti a favorire lo sviluppo economico del territorio.
c.s.