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È legge il decreto enti locali | Il deputato cuneese del Pd Mino Taricco molto soddisfatto per il lungo lavoro andato a buon fine

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Con 342 voti favorevoli, 89 contrari e 78 astenuti la Camera ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge «Modifiche alla legge 24 dicembre 2012, n. 243, in materia di equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali».

Il testo, approvato ai sensi dell’articolo 81, sesto comma, della Costituzione, per cui era necessaria la maggioranza assoluta dei componenti della Camera, rappresenta un passo significativo verso il definitivo superamento della fase di incertezza e di blocco in cui sono stati costretti in questi anni gli enti locali.

«Sovente infatti – specifica il deputato Pd Mino Taricco -, proprio loro hanno dovuto contemporaneamente contribuire più di ogni altro livello istituzionale al risanamento finanziario: è stato loro richiesto l’impegno maggiore nella risposta ai problemi e a difficoltà sociali crescenti dei territori e delle comunità. Ora, con questa norma, si avvia a chiusura la fase di incertezza che li ha costretti a grandi difficoltà nella programmazione delle politiche di bilancio e quindi anche ad una grossa difficoltà nella programmazione delle attività, anche solo di qualche mese».

 

Nel dettaglio, il disegno di legge supera definitivamente il vincolo del patto di stabilità interno, sostituendo i quattro saldi di bilancio con un unico saldo non negativo; in termini di competenza, tra entrate e spese finali, introduce il fondo pluriennale vincolato, quale strumento di programmazione e previsione delle spese territoriali in forma strutturale dal 2020 e con una fase transitoria nei tre anni 2017-2019; prevede che le misure correttive dell’eventuale saldo negativo siano in quote costanti e affianca alle sanzioni premi per gli Enti Locali virtuosi. 

Inoltre modifica le norme concernenti il ricorso all’indebitamento da parte delle Regioni e degli Enti locali, prevedendo che le operazioni di investimento attraverso l’utilizzo di risultati di esercizi precedenti siano effettuate in base a intese regionali. Vengono modificate le disposizioni sul concorso dello Stato al finanziamento dei livelli essenziali e delle funzioni fondamentali nelle fasi avverse del ciclo o al verificarsi di eventi eccezionali e delle disposizioni relative al concorso delle Regioni e degli Enti Locali alla sostenibilità del debito pubblico, tramite il contributo al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato.

 

La norma, raccordando le norme approvate in questi anni, semplifica il quadro normativo di riferimento e snellisce le disposizioni specifiche sulla definizione dei livelli di equilibri di bilancio, oltre a garantire agli enti locali la possibilità di programmare gli investimenti e le spese pubbliche territoriali.

Certamente, il passo importante compiuto con questa legge dovrà vedere completamento nella prossima legge di stabilità, relativamente al Fondo pluriennale vincolato, soprattutto nel periodo transitorio 2017-2019, dove si dovrà fare ogni sforzo per anticipare la sua entrata nei conteggi utili alla definizione del pareggio di bilancio e del suo saldo, per non rischiare di rimandare tutto l’effetto espansivo al 2020, e consentire anche ai comuni piccoli e medi, nel rispetto dei limiti dell’indebitamento previsti dalla legge e privilegiando gli enti che hanno i più bassi indici di indebitamento, di sostenere con il ricorso al debito i loro investimenti più significativi che, altrimenti, rischiano di diventare per loro impossibili da realizzare.

 

Continua Taricco: «Ci siamo impegnati in questi anni per superare un sistema che strozzava i comuni, soprattutto quelli più virtuosi. Lo hanno richiesto gli amministratori locali che con grande fatica e grande dedizione hanno servito ogni giorno il nostro Paese e le loro comunità: con questa norma facciamo un passo importante nella direzione giusta. Adesso è necessario che, a partire dalla legge di bilancio, la direzione sia resa evidente e perseguita con coerenza a tutti i livelli, con norme semplici, stabili, affidabili nel tempo, così da consentire davvero di programmare l’attività amministrativa e il governo dei territori. Vogliamo creare le premesse per un nuovo equilibrio tra autonomia e responsabilità degli enti locali verso le proprie comunità e verso il Paese e la sua stabilità finanziaria, perché gli enti locali possano tornare ad essere, come nelle stagioni migliori vissute da questo Paese, i motori della crescita economica, della tenuta, della coesione sociale e della partecipazione democratica. Ci son tutte le premesse per rimettere in moto investimenti e non manca la programmazione per attuarli, questo provvedimento muove in modo deciso in questa direzione».

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